«Bisogna sensibilizzare a un maggiore senso civico perché è migliorando la qualità della vita di tutti che migliora anche la propria». Il sindaco che, tre anni fa, a 30 anni ha scelto di candidarsi alla guida del paese per la lista civica Uniti per Vergiate ha le idee chiare.
«Si tende sempre a colpevolizzare le istituzioni senza considerare i comportamenti dei singoli, di ciascuno di noi. Così è colpa del Comune se la piazza è sporca, ma non ci si pensa due volte a gettare per terra un pezzo di carta; i vigili che ci danno la multa sono cattivi anche se si superava il limite di velocità consentito». Esempi, quelli del sindaco, volti a richiamare il senso della comunità e comportarsi di conseguenza. Ecco perchè l’amministrazione comunale, per la seconda volta, organizza PuliAmo Vergiate e, a maggio, promuoverà una giornata a favore della sicurezza «per spiegare che chi indossa una divisa, non ha un ruolo soltanto punitivo». Soltanto di settimana scorsa l’incontro con sulla legalità perché «dobbiamo camminare su questa strada», indica il sindaco.
«Il futuro si costruisce insieme, adesso, senza scaricarlo sulle nuove generazioni». Per lui, l’impegno è fatto anche di piccoli gesti come il Fondo famiglia lavoro a sostegno di chi ha perso il lavoro che nel 2013 ha suddiviso 14mila euro tra le persone più bisognose.
«Non è facile fare il sindaco, è impossibile accontentare tutti e spesso si viene accomunati ai politici nazionali», dice Leorato che al mattino presto è già dal giornalaio o a prendere il caffè in uno dei bar del paese per incontrare i vergiatesi e ascoltare le loro lamentele. «Così la gente mi parla, mi dice del lampione che non funziona o della buca per strada: la vita è anche questa. Ma la soddisfazione più grande è incontrare i bambini e gli anziani, autentici. Vergiate è bella: abbiamo il lago, il monte San Giacomo e frazioni stupende. Se non amassi questo paese non potrei esserne il sindaco».
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