Musica e preghiera E lo spettacolo sacro è capolavoro

In 40mila hanno accolto l’invito del cardinale Angelo Scola che ha raccolto la diocesi milanese in piazza duomo intorno alla croce con il Santo Chiodo, per la rappresentazione sacra “Venite a vedere questo spettacolo”.

Parole e musica per cogliere la bellezza della fede attraverso l’espressione artistica di grandi maestri come: Massimo Bernardini, Luca Doninelli, Alessandro Cadario, Stefania Pepe, Vittorio Grigòlo, Matteo Bonanni, Pamela Villoresi, Francesca Porrini, Laura Palmeri, Alessia Spinelli, Massimo Popolizio, Gemma Calabresi, Marco Sbarbati, Davide Van De Sfroos, e Giacomo Poretti, diretti al regista varesino Andrea Chiodi.

Una fonte di speranza

Una folla attenta e silenziosa, nonostante tutto intorno Milano continuasse il “fracasso” della movida. Le parole riecheggiano nella piazza e la musica solleva gli animi fino in cielo, fino alla Madonnina e oltre, nel segno di quel Cristo Risorto che è ancora oggi fonte di speranza, come ha detto l’arcivescovo in apertura di serata.

Sicuramente l’aspetto musicale è stato di alta qualità con la presenza della Futura Orchestra, del Coro Song e Coro da camera Hebel, diretto dal maestro varesino Alessandro Cadario di cui sono stati apprezzati in modo particolare i componimenti realizzati apposta per la serata come “Alleluja” e gli arrangiamenti di brani come quello di Van De Sfroos.

Particolarmente coinvolgente, poi l’Hallelujah di Leonard Cohen interpretato dal tenore Vittorio Grigòlo e dal cantautore Marco Sbarbati. Delicata e commovente la Ninna Nanna del contrabbandiere di Van De Sfroos che con la sua chitarra ha incantato la piazza.

Tra gli interventi più apprezzati, tanti gli applausi durante l’intervista, quello di Gemma Calabresi che ha raccontato il percorso di perdono degli assassini del marito Luigi.

Quel «perdonali perché non sanno quelli che fanno» glielo suggerì sua madre e Gemma pensò che fosse il modo per spezzare quella catena di odio con l’amore. «Come cristiana sapevo che dovevo perdonare, ma il percorso è stato lungo. Quando in quel pomeriggio convulso chiesi a don Sandro di dirmi la verità su ciò che era accaduto a Gigi, lui mi guardò e senza emettere suoni con le labbra mi disse è morto. In quel momento mi sono lasciata cadere sul divano e mi sono sentita pervadere da una pace interiore e immensa.

Ho sentito un’immensa forza che veniva da dentro, ho sentito Dio che mi dava un dono». Molto di suggestione i brani letti da Pamela Villoresi, “Interrogatorio a Maria” e quello letto da Popolizio “La conversazione dell’Innominato” dai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Brani profondi che hanno lasciato la piazza in silente ascolto di quell’interpretazione del testo che solo di navigati artisti della parola potevano dare.

La grande sorpresa, che ha fatto ridere la folla è stato il brano scritto e interpretato da Giovanni Poretti, di Aldo, Giovanni, e Giacomo: per lui applausi e risate.

Uno scanzonato e divertente racconto del dialogo tra la Madonnina e quel bambino discolo e pieno di amore per tutti che hanno segnato la storia de mondo.

A chiusura dello straordinario evento le parole del cardinale Scola: «Questa sera noi siamo qui, raccolti nella piazza che è il cuore della nostra città, emblema del Campo che è il mondo. Come la folla di duemila anni fa, siamo venuti a vedere l’inaudito spettacolo di amore che si consuma per noi. Dopo aver sostato con la Croce nei luoghi più significativi della vita di Milano l’abbiamo portata qui ora perché ci ripeta il suo annuncio potente: nelle piaghe di Gesù sono custodite e sanate tutte le nostre ferite: quelle inferte alla vita e alla famiglia, alla innocenza dei bambini, alla speranza dei giovani, ai diritti dei lavoratori e alla dignità delle donne, alla giustizia, alla pace e alla libertà delle persone e dei popoli».

Varese

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