Professionisti del furto di opere d’arte: nuovi guai per i tre ricettatori (ma sospettati anche di essere gli esecutori materiali dei colpi) denunciati giovedì scorso dagli investigatori della Digos di Varese. Sono sospettati di aver messo a segno un secondo colpo da due milioni di euro.
I tre, di età compresa tra i 55 e i 25 anni, tutti varesini, tutti con precedenti e tutti con trascorsi nel campo dell’antiquariato, erano stati rintracciati dopo un furto da un milione di euro ai danni dell’ex villa affittata a Viggiù dal milionario russo Andrej Spiridonov. In quel frangente erano stati trovati in possesso di uno dei quadri spariti dalla bella villa di Viggiù: “La Mietitrice”, opera del 1920 di Maria Lagorio, con un valore di mercato stimato intorno ai ventimila euro. I tre erano stati trovati in possesso anche di una sorta di catalogo fotografico nel quale comparivano altri oggetti d’arte.
Il sospetto degli inquirenti è che quel catalogo fosse utilizzato dai ricettatori per piazzare la refurtiva: mostravano le fotografie dei prezzi di pregio ai potenziali clienti recuperando da nascondigli sicuri l’opera d’arte una volta concluso l’affare.
Gli uomini della Digos, guidati da Gianluca Solla, hanno continuato le verifiche rintracciando in uno dei covi attribuiti alla banda pezzi antichi e preziosi spariti da un’altra villa; una lussuosa villa di Casciago (Morosolo per la precisione). Un covo allestito sul terreno dove sorge lo storico edificio, finito a sua volta nel mirino della banda: nascosto dagli alberi, praticamente impossibile da individuare dai proprietari dell’immobile che è disabitato, ma molto facile da raggiungere dai ricettatori.
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