Uploder varesino nella rete di Italian black out: l’uomo, 32 anni, disoccupato, in Lazio da qualche tempo, caricava dietro compenso materiale piratato di ogni tipo sul portale Ddlstorage.
Il varesino è stato denunciato con altre 24 persone al termine dell’inchiesta della guardia di finanza di Cagliari condotta dal nucleo di polizia tributaria del capoluogo sardo in collaborazione con il nucleo speciale Frodi tecnologiche di Roma: gli inquirenti hanno inibito l’accesso dall’Italia al portale Ddlstorage, attraverso l’oscuramento del sito www. ddlstorage.com.
Una piattaforma che, secondo gli investigatori, consentiva illecitamente l’accesso a milioni di opere protette da diritto d’autore, tra cui tracce musicali, film e opere cinematografiche, serie tv sky, videogiochi e prodotti editoriali.
I numeri dell’operazione sono impressionanti: quasi mezzo miliardo di file piratati e rivenduti per un giro d’affari annuo da un milione 300 mila euro. Il cyberlocker era amministrato nel nostro Paese e composto da oltre 120 server che hanno trovato sede su internet service provider in Francia, per poi spostarsi su spazi olandesi. La migrazione è avvenuta assieme a una “cessione” del servizio “Ddlstorage” ad una società lussemburghese, anche se il cyberlocker continuava a essere gestito da dominus italiani.
L’operazione ha avuto come scopo principale quello di aggredire le condotte illecite finalizzate alla violazione in materia di diritti d’autore anche quando «si cerca di mascherare tali atteggiamenti delittuosi dietro una parvenza di legalità con la costituzione di società ad hoc», spiega la Gdf in una nota.
Si tratta della prima operazione nella quale è stato possibile provare il legame diretto tra un sito vetrina già sequestrato e il cyberlocker di riferimento.
© riproduzione riservata