Un appello a tutti i giovani della provincia di Varese in cerca di un lavoro, perché mandino al più presto i loro curriculum a Poste Italiane, che a settembre assumerà dei nuovi portalettere. Mittente il primo cittadino di Brebbia , capofila della protesta dei sindaci contro i disservizi postali. «L’azienda purtroppo offre soltanto contratti a tempo di qualche mese ma è pur sempre qualcosa se si ha bisogno di lavorare – premette Gioia – di fronte a molti curriculum provenienti da giovani della nostra provincia penso che Poste ne terrebbe conto, anche se ovviamente l’assunzione non può essere garantita per motivi geografici».
L’idea del sindaco brebbiese che sul tema si è confrontato con i colleghi, è quella di creare la figura del postino “a chilometro zero”; una figura possibilmente giovane che conosca bene il territorio, con tutte le sue località, vie e strade. «In questo modo – spiega Gioia – risolveremmo due problemi in un colpo solo; da un lato giovani disoccupati troverebbero un lavoro e dall’altro il servizio della consegna della posta a domicilio verrebbe eseguito in maniera più rapida e precisa. Un paio di ragazzi di Brebbia hanno già fatto questa esperienza che è stata soddisfacente anche per Poste».
In passato è capitato che la posta venisse lasciata tutta all’inizio di una via, oppure venisse consegnata in via sbagliate. Postini varesini e varesotti potrebbero essere una buona soluzione. Ha fatto scalpore alcuni giorni fa, il rifiuto opposto da alcuni dipendenti pugliesi al trasferimento alla sede di Busto Arsizio, disposto da Poste Italiane. «Penso che la cosa più efficace da fare sia utilizzare il criterio territoriale, assumendo persone della zona – commenta il sindaco – anche se sarebbe meglio proporre contratti più lunghi, ma non è mio compito entrare nelle politiche aziendali. Rinnovo il mio appello ai giovani della provincia di Varese perché mandino il loro curriculum alle Poste».
Giunti a metà agosto, che l’anno scorso fu il mese più disastroso sul fronte dei disservizi, è doveroso fare un bilancio alla luce anche dell’ultima riunione dei sindaci e dell’intervento del prefetto di Varese. «La situazione generale rispetto all’anno scorso, dove si era toccato il fondo, è sicuramente migliorata anche se permangono dei problemi a macchia di leopardo» dichiara Gioia. I disservizi riguardano sia la ritardata consegna della posta che gli uffici chiusi o con lunghe code agli sportelli.
L’assemblea dei sindaci non ha intenzione di mollare la presa. «Ci riuniremo già nei primi giorni di settembre per fare il punto – promette il primo cittadino – discuteremo anche di altri problemi comuni come l’illuminazione pubblica e l’informatizzazione».
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