Gede Carmignani grande uomo che manca

Ho letto, e molto apprezzato, l’intervista a Gedeone Carmignani: bellissima. Bellissima per quello che ha detto, e bellissima perché ci si è ricordati di un personaggio che è stato dimenticato. Il “Gede” per Varese ha fatto tantissimo, ed è ingiusto che la sua immagine sia legata all’esonero con cui ha chiuso la sua esperienza sulla panchina biancorossa. Carmignani è un personaggio splendido, mosca bianca in un mondo cinico e spietato come quello del calcio che non lascia spazio ai romantici e ai corretti. Oggi vengono portati in palmo di mano persone che hanno fatto un decimo di quello che ha fatto Carmignani nella sua carriera. Dalla panchina del Parma fino alle esperienze in Nazionale a fianco del fido Sacchi con il quale ha sfiorato un mondiale.

In un’epoca in cui chiunque si inventa opinionista e a chiunque viene dato in mano un microfono, stona il silenzio di uno che avrebbe tante cose intelligenti da dire. Ma forse, chissà, è giusto così: non so se Carmignani si troverebbe a suo agio in questa giungla. Forse è più contento così: a fare il nonno, e con i suoi lunghi giri in bicicletta nei paesaggi che ama. Però lo ha detto chiaramente: il calcio gli manca. E io gli rispondo: no, carissimo Gedeone. Non è il calcio che manca a te, ma sei tu che manchi al calcio.

Difficile aggiungere altro a questa lettera giunta in redazione: così vera, così piena di passione e amicizia. Leggere l’intervista a Carmignani è stato un piacere per noi, così come per il giornalista che l’ha scritta tanto bene.

E crediamo sia stato bello anche per lui: perché il “Gede” se la meritava per davvero.

© riproduzione riservata