Ubriaco e senza patente causa un incidente. Picchia l’altro automobilista, spaventa la moglie incinta di questo, poi fugge.
E quando i carabinieri della stazione di Arcisate lo hanno rintracciato, lui li ha accolti così: «Bastardi, che c…. fate, sono in casa mia». Un benvenuto verbale accompagnato da una scarica di calci e pugni contro i militari. E per quest’arcisatese di 45 anni, noto in paese e non nuovo a queste intemperanze, sono scattate le manette: i carabinieri lo hanno arrestato d’intesa con il pubblico ministero
con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Ieri mattina, dopo aver trascorso la notte in camera di sicurezza, il quarantacinquenne è comparso davanti al giudice per la direttissima. Patteggiando una pena a dieci mesi. È stato questo l’epilogo di una serata di follia e inciviltà.
I fatti. Il quarantacinquenne, ubriaco (il tasso alcolemico è sconosciuto perché l’uomo ha rifiutato di sottoporsi ad alcoltest ma i testimoni lo descrivono come barcollante e biascicante), prende l’auto per andare a fare un giro. L’uomo non ha la patente. E non ce l’ha perché anni fa gli fu ritirata proprio per guida in stato d’ebbrezza. A quanto pare l’averlo privato del permesso di guida non è servito: l’uomo è recidivo. A causa dello stato d’ebbrezza l’arcisatese ha tagliato la strada ad una vettura travolgendola. Sempre stando ai testimoni la macchina guidata dal quarantacinquenne procedeva quasi a zig zag. Nell’auto travolta, e seriamente danneggiata, viaggiava un’intera famiglia. L’auto era guidata da una donna incinta. Accanto a lei sedeva il marito e dietro viaggiava la prima figlia della coppia di appena nove mesi. L’incidente avrebbe potuto avere conseguenze devastanti.
L’arcisatese se ne è infischiato e ha anzi cercato di allontanarsi, mentre dall’altra auto è sceso il malcapitato passeggero pensando di fare una banale constatazione amichevole. L’uomo cellulare alla mano stava anche chiamando il 118: la moglie si era spaventata moltissimo a causa dello schianto e, essendo incinta, necessitava di un controllo medico. Per tutta risposta l’arcisatese ha replicato: «Se chiami i carabinieri ti ammazzo». Quindi ha sferrato un pugno in pieno viso all’altro, andandosene. Quando i militari hanno raggiunto la famigliola vittima della furia dell’ubriaco le vittime hanno saputo fornire una descrizione dell’aggressore. Che essendo noto è stato immediatamente identificato dai carabinieri. I militari l’hanno raggiunto a casa finendo per essere aggrediti e insultati. E il pubblico ministero ha disposto l’arresto.
Il quarantacinquenne era accusato anche di guida senza patente, guida in stato d’ebbrezza e lesioni, a causa del pugno sferrato all’altro automobilista.
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