Dall’Albania è arrivata con la sua famiglia a Varese nel marzo 2005 e, nel giro di neppure dieci anni, in Italia ha discusso la sua tesi di laurea portandosi a casa il massimo dei voti.
arriva da Pogradec un paesino sulle rive del lago Horid, al confine con la Macedonia.
In Italia si arrivava con il desiderio di un lavoro e di garanzie per il futuro dei figli: e nel suo caso i ragazzi erano tre, due femmine e un maschio.
Griselda in quel momento ha 15 anni e, l’impatto con un mondo tutto nuovo non è facile. «Anche se in Albania avevo già frequentato la prima superiore – racconta – qui ho dovuto ricominciare da capo le scuole, perdendo un anno».
Corrispondente in lingue estere
La lingua italiana, come per molti suoi connazionali era quella ascoltata nei film, alla televisione. Ma ora è diventata perfettamente sua, mentre racconta come ha vissuto quei primi anni in un Paese che non era quello in cui era nata e cresciuta. «Qui ho trovato insegnanti e amici che mi hanno aiutata tanto – racconta – e ho superato tutte le difficoltà».
Le scuole superiori, l’istituto tecnico corrispondente in lingue estere, sono state per lei il trampolino di lancio verso il mondo dell’università. «Abitando ad Arcisate ho scelto l’Insubria – dice – che era vicina a casa e adatta per la mia scelta di approfondire gli studi economici che mi interessavano molto già allora accanto alle lingue».
Una scelta in cui, da sorella maggiore, ha aperto la strada anche ai due piccoli che ora hanno 21 e 19 anni «Anche mia sorella ha scelto di studiare all’università – racconta – E ora nostro fratello minore, che si è appena diplomato, ha cominciato pure lui». Una grande soddisfazione per i genitori, ma anche una grande prova per poter mantenere tutti agli studi.
«I miei risultati – dice la ragazza – sono il minimo che io possa fare per ripagarli di tanti sacrifici». La sua storia di giovane universitaria è la storia di tutta una famiglia che in dieci anni ha costruito tanto, guardando al futuro dei figli.
La laurea di Griselda non è solo al massimo dei voti, ma vale anche doppio, essendo lei una delle studentesse che ha appena ricevuto la double degree all’Insubria, dopo un anno trascorso a studiare nell’ Ateneo di Jena, in Germania.
Un anno intenso che la ha portata fino alla conclusione del corso magistrale in Geem (global entrepreneurship, economics and management) del dipartimento di Economia.
Energie rinnovabili
«Sono stata la prima a partire per questa esperienza all’estero – dice – che è stata bellissima e molto formativa essendo l’ambiente universitario di Jena multietnico». La tesi discussa ha avuto come oggetto l’analisi quantitativa dell’impatto che hanno le politiche dedicate alle energie rinnovabili.
«Un tema affascinante – dice – che ha a che fare con l’innovazione delle imprese e che mi affascina molto viste le sue implicazioni molto concrete a livello economico».
Le passioni di sempre da ritirare fuori dal cassetto adesso che gli studi sono archiviati? «Penso allo jogging che mi piace tantissimo, ma anche alle lettura di romanzi. Il tempo per leggere ciò che piace all’università è davvero poco».
intanto partono i curricula, si fanno i primi colloqui e si aprono le prospettive per le prime esperienze nel mondo del lavoro: Comincia la vita adulta, senza più esami da sostenere davanti ai professori. Ma con tante prove comunque da superare.n