– Non piove da una settimana, ma in via Confalonieri le pompe sono ancora in funzione. Mercoledì il meteo annuncia nuove piogge e per questo le aziende chiedono aiuto al comune.
Si tratta delle imprese che si trovano in una traversa di via Confalonieri, proprio di fronte alle scuole medie Ponti. Capannoni industriali che risalgono agli anni Sessanta, costruiti lungo il letto del fiume Sorgiorile. Non è stato però il torrentello ad allagare gli stabilimenti.
A sommergere i magazzini della Galaxy 2000, l’azienda che si occupa di serigrafie e che è stata colpita più duramente, e delle altre aziende che hanno sede qui è stata infatti l’acqua della falda. Tanto che ha continuato a sgorgare anche dopo le piogge. Ancora ieri mattina era in funzione una pompa per rimuovere l’acqua che si era accumulata sotto il pavimento.
, titolare della Eurostyle, l’immobiliare proprietaria del complesso, ha già segnalato la questione al comune. E si è rivolto ad un legale e ad un geologo. L’obiettivo è quello di capire se ci sia modo di rivalersi nei confronti del municipio. Quello che l’azienda vuole verificare è se le pompe del sottopasso di via del Lavoro, che già in passato si erano bloccate in occasione di forti piogge, abbiano funzionato regolarmente durante l’alluvione di dieci giorni fa. O se non sia stato un blocco a spingere l’acqua verso i capannoni.
«Siamo qui da 40 anni e non abbiamo mai avuto un problema», spiega Ferrazzi, «sospettiamo che se le pompe avessero funzionato l’acqua non avrebbe cercato un’altra via». Trovandola appunto all’interno delle aziende di via Confalonieri. Il fatto è che ora che ha trovato questa via di sfogo, la falda potrebbe continuare a percorrerla.
Il timore, insomma, è che al prossimo acquazzone i capannoni tornino ad allagarsi. Per questo motivo, con le previsioni che annunciano pioggia per domani, i titolari delle aziende hanno già organizzato dei turni: dormiranno nei capannoni, pronti a dare l’allarme ai primi segnali di allagamento. «Il comune dovrebbe garantire la nostra sicurezza», aggiunge Ferrazzi. Il che significa ripulire l’alveo dei fiumi, operazione per cui la giunta ha stanziato 200mila euro per il 2015, ma anche cercare una soluzione per evitare che il problema si ripeta.
Solo di noleggio delle autopompe per svuotare i capannoni, la società immobiliare ha speso 14mila euro. Cifra alla quale bisognerà aggiungere la corrente per alimentarle. «Intanto, però, dobbiamo pagare sia l’Imu che la Tasi».