C’è chi si vuol riprendere la città Arrivano i volontari no-degrado

Da Milano a Roma, sono già “al lavoro”. E ora è partita la mobilitazione a Varese. Sul gruppo Fb tante proposte: «Parte l’aggregazione». E si prepara il cleaning day

– Anche a Varese si sta costituendo Retake. Il movimento apartitico, spontaneo, formato da cittadini che con il loro esempio vogliono promuovere il decoro urbano, l’orgoglio civico, il volontariato, l’educazione e l’arte. Retake significa «riprendersi». Retake Varese: riprendersi Varese.
Gruppi analoghi sono già stati creati a Roma, Milano, Torino, Firenze, Bologna e Como. Quello che accomuna tutti è la filosofia «no profit – no degrado – no politica».
Il gruppo varesino per ora ha creato una pagina Facebook (che si chiama Retake Varese) nella quale ognuno può liberamene postare il proprio contributo. La pagina è seguita da quasi 200 persone (Retaker, in gergo), che hanno già iniziato a pubblicare proposte, come per esempio quella di applicare foto della Varese storica ai contatori dell’acqua, nella speranza che ciò possa far passare la voglia di pasticciarli.

Nella pagina convergono anche le iniziative portate avanti dai gruppi di altre città, con tanto di foto dei traguardi raggiunti: muri da cui sono stati cancellati tag e graffiti, colonne con i marmi che luccicano e tanto altro.
«In questa fase, la pagina Facebook è uno spazio in cui sviluppare l’idea di una associazione spontanea di cittadini volontari contro il degrado, volta ad affiancare, come supporto, l’amministrazione comunale nella lotta contro l’inciviltà dei graffiti e nella riqualificazione di parchi pubblici»

racconta , che – con , , e – tiene le redini del progetto.
Tra le iniziative che Retake Varese vorrebbe promuovere c’è il “cleaning day”, una giornata dedicata alla pulizia straordinaria, dove sono i cittadini a rimboccarsi le maniche per tirare a lucido la città, concentrandosi su un obiettivo specifico.
A Milano, per esempio, nel corso di uno degli ultimi claning day sono stati puliti i pali che sostengono la segnaletica verticale, rimuovendo le affissioni abusive e gli sticker.

«Stiamo tastando il terreno, dal momento che i “Retaker” hanno bisogno di aiuto operativo e finanziario per poter operare – continua Cristina – Servono diluenti, pennelli, vernici, colorimetro, sabbiatrice, idropulitrice e tutto ciò che serve per restituire a Varese una immagine curata».
Tutti i Retaker sono volontari, lavorerebbero nel fine settimana senza percepire alcun rimborso spese. Le iniziative di Retake mirano a coinvolgere scuole e cittadinanza, con eventi di pulizia tesi a migliorare il territorio ma anche a diffondere il concetto di tutela del bello.
Per iniziare, il gruppo agirebbe su proprietà private (palazzi, condomini, abitazioni nel mirino dei writers) dove non servono autorizzazioni. Poi il fenomeno vorrebbe allargarsi agli spazi pubblici. Nel futuro, si potrebbe pensare anche a una sede fisica per i Retake, dove diffondere le iniziative, ascoltare le «denunce» dei cittadini e riporre il materiale che serve a pulire.
Il gruppo ha già spedito il suo progetto al neoassessore all’ambiente .