Se qualcuno si è domandato cosa ci facesse una porta da calcio in piazza Monte Grappa, ieri pomeriggio, è la persona giusta per illustrare il senso di quella che è stata davvero una domenica particolare, solare come il sorriso di , presente a distribuire medaglie a tutti i piccoli goleador – maschietti e femminucce – alle prese con il primo calcio di rigore della vita.
Il Varese 1910 si conferma ancora una volta club attento al mondo dei bambini e il “Caccia”
è come sempre in prima fila, con la tuta indosso e il fischietto in bocca, a insegnare ai giovani calciatori di domani cosa voglia dire innanzitutto divertirsi, con un pallone fra i piedi. Non tutti i “rigoristi” di ieri erano però esordienti assoluti. Molti fra coloro che hanno voluto cimentarsi nella ricerca del gol partecipano infatti regolarmente alle attività promosse dalla scuola calcio biancorossa, diretta proprio da Caccianiga.
Come il piccolo , 4 anni, nipote del team manager , “a bordo campo” a tifare anche ieri. «Non è mica detto che fare il nonno sia più facile che fare il dirigente – afferma sorridendo – Anzi, le responsabilità sono ancora maggiori». Anche i grandi però, tirando calci ad un pallone, possono regalare grandi gioie. Il Varese lo ha fatto sabato, ridando fiducia e speranza a tutti i suoi tifosi ancora prima che a se stesso, grazie alla vittoria per 1-0 sul Crotone. «Era una partita davvero difficile, in cui contava solamente riuscire a conquistare i 3 punti, dopo un periodo certamente complicato – analizza Papini – I ragazzi ci hanno messo lo spirito giusto e la voglia di vincere: il bel gioco arriverà, ma intanto godiamoci questo risultato».
Saper difendere fino alla fine un solo gol, preziosissimo, arrivato nei primi minuti, non è impresa semplice. Così come contenere la voglia di esultare dei piccoli rigoristi di piazza Monte Grappa.
A parare ci hanno provato dei veri esperti come (riserva biancorossa) e (portiere della primavera), poi è toccato al direttore generale, , fermare la conclusione calciata dal presidente , accompagnato in centro dal figlio , 3 anni, anche lui giovane biancorosso. «I bimbi sono il nostro futuro – afferma Laurenza – E nel futuro immediato del Varese ci sono due partite, a Pescara e poi in casa con la Ternana, dalle quali vogliamo ottenere i 6 punti per effettuare il giro di boa a quota 25, così com’era nei nostri obiettivi iniziali».