– A Gallarate l’Expo parla tedesco: a febbraio arriveranno in città i tecnici che dovranno realizzare il padiglione per la Germania. E, tra contributi per la mostra su Missoni e progetti per Palazzo Minoletti, i Due Galli si preparano all’esposizione universale.
Di questi giorni la notizia che la delegazione tedesca, già attesa per la primavera tra Gallarate e Busto Arsizio, si arricchirà della presenza dei tecnici della società di Stoccarda incaricata di allestire il padiglione della Germania ad Expo.
In questo modo la presenza salirà a circa 170 persone, con un indotto per il territorio che il presidente della Camera di Commercio ha quanitificato in 1,7 milioni di euro. «Questo è il primo risultato che ha portato a casa la componente gallaratese all’interno
della Cciaa», commenta l’assessore alle Attività economiche , «da questo punto di vista è stato determinante il contributo di », membro gallaratese della giunta di piazza Montegrappa.
«Quella tedesca», aggiunge l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra, «è una delle delegazioni più importanti di Expo». Protasoni non esclude però che nei prossimi mesi «possano concretizzarsi presenze di realtà minori. E poi ci sarà il turismo».
Per attirarlo, Gallarate ha scommesso tutto sulla mostra che il Maga dedicherà ad Ottavio Missoni e che sarà inaugurata a maggio. Un progetto per finanziare il quale il comune potrà contare su fondi erogati dalla Regione Lombardia. È infatti per l’esposizione dedicata allo stilista scomparso che Palazzo Borghi ha chiesto risorse al Pirellone, nell’ambito di un progetto che ha coinvolto l’intera provincia. Ad oggi sono già arrivati 47mila euro, ma nel complesso Gallarate ne ha chiesti 250mila.
Dovessero arrivare tutti, l’amministrazione avrebbe coperto tutta la sua quota legata alla mostra, pari a 200mila euro. E potrebbe destinare il resto ai punti informativi disseminati sul territorio. Sempre nell’ambito del progetto provinciale, è stata finanziata una navetta che collegherà Varese con Expo e Malpensa, facendo “scalo” a Gallarate.Ultimo aspetto, Palazzo Minoletti: l’ex casa del fascio è stata individuata come la cornice ideale delle iniziative legate ad Expo. «Resta da sciogliere il nodo della disponibilità finanziaria per la ristrutturazione del primo piano».
Se ci fossero i soldi, ci sarebbero 90 giorni per realizzare le opere. Altrimenti occorrerà “accontentarsi” del piano terra. La questione sarà al centro di una riunione tra il distretto del commercio e il sindaco Edoardo Guenzani in programma domani (lunedì 19) alle 18.