– La costruzione della tangenziale di Arcisate prosegue. Meglio nota con il nome di variante Arcisate-Bisuschio è, come troppo spesso da queste parti, sotto l’etichetta “da completare”. Dopo tre anni di immobilità i lavori procedono velocemente ma, da qualche mese, stanno causando non pochi problemi ai residenti vicino agli scavi. I macchinari, pesanti ruspe, scavatrici e camion genererebbero piccoli terremoti nelle case. Forti scosse nella terra che, da quello che dicono gli abitanti, muoverebbero i mobili più leggeri, le stoviglie e i lampadari, in casi sporadici avrebbero addirittura causato anche qualche crepa nei muri. «Veri e propri sciami sismici -racconta un arcisatese – Quando sono al lavoro le macchine per livellare e comprimere la terra il caseggiato dove abito trama tutto».
Altri sembrano confermare la versione alla quale si aggiunge il fastidio per i continui passaggi dei camion: «Ci accorgiamo di quanto sia rumoroso il cantiere di notte, quando c’è silenzio. Ogni tanto si percepisce qualche vibrazione anche abbastanza intensa».
La zona dove gli arcisatesi hanno registrato i problemi è quella limitrofa ad uno degli scavi principali, il triangolo di strade formato da via Vivaldi, via del Dovere e via Cantello. Nel progetto la strada dovrebbe partire dalla zona industriale arcisatese e,
attraversando la parte est del paese, giungere all’estremo nord della valle. Un’opera essenziale per alleggerire il traffico sulla 344, incubo degli automobilisti in Valceresio.
Una storia tormentata quella della “tangenzialina”, iniziata nel 2011 con l’avvio dei lavori che per ben due volte sono stati fermati dopo aver subito il cambio di progetto iniziale. Nall’autunno del 2014 nuova partenza e una nuova ditta, appaltatore per conto di Anas, i cantieri procedono spediti e già si possono percorrere alcuni piccoli tratti ad intersezione con le vie secondarie. «A dicembre le macchine lavoravano e a volte le vibrazioni erano così forti che si muovevano tavoli e sedie, i bicchieri nella credenza vibravano -Racconta una giovane – Poi quando il cantiere si è chiuso e la parte completata, più nulla».
Ma non tutti gli arcisatesi vedono solo il bicchiere mezzo vuoto: «È vero, il via vai dei camion e delle ruspe dà fastidio ma almeno i lavori vanno avanti –affermano in centro, molte vie più in là dalle reti rosse che delimitano il tracciato della futura variante- Per mesi e mesi abbiamo avito una diga di cemento immobile nella campagna, scavi e polvere senza che nulla si facesse. Il tutto in aggiunta allo squarcio della ferrovia: la parte periferica della città sembrava colpita da un bombardamento. Almeno la tangenziale si muove e di questo passo incrociando le dita, sarà finita. I nostri problemi sono altri, tipo l’Arcisate-Stabio».