– Uffici postali, l’intenzione aziendale è quella di chiudere definitivamente 61 uffici postali nella nostra regione e di razionalizzarne 121 (apertura a giorni alterni) per un totale di 182 interventi.
In attesa che Poste Italiane dirami la lista dei tagli, è già allarme a Vergiate, Comune che risulta interessato dalla riorganizzazione delle Poste. Il sindaco incontrerà giovedì le organizzazioni sindacali di categoria per conoscere meglio i dettagli del piano d’impresa comunicato ai rappresentanti dei lavoratori dalla direzione regionale di Poste italiane. Ma dichiara fin d’ora che non rimarrà in silenzio ad accettare un’imposizione.
Le frazioni vergiatesi di Corgeno e Cimbro sono già state coinvolte dalla riorganizzazione degli uffici postali subendo il taglio degli orari di apertura degli sportelli decentrati, prima operativi tutti i giorni feriali ed ora aperti soltanto due giorni alla settimana.
«Non può essere solo una valutazione economica a dettare le scelte di Poste italiane», commenta il primo cittadino deciso a dare battaglia. «Corgeno ha circa 1.300 abitanti, Cimbro almeno 1.100: si tratta di frazioni con un numero di abitanti addirittura superiore a quello di altri Comuni della zona che possiedono,
comunque, un ufficio postale», annota il sindaco.
Il quale ricorda, inoltre, la mancanza di collegamenti pubblici dalle frazioni al capoluogo e i numerosi anziani che vi si risiedono i quali si ritroverebbero letteralmente a piedi, senza più la possibilità di usufruire di un servizio indispensabile per loro. Il timore è quello di una chiusura. «Se siamo coinvolti dalla riorganizzazione dichiarata dalla Direzione generale e i giorni di apertura degli uffici di Corgeno e Cimbro sono già stati ridotti, possiamo purtroppo soltanto temere il peggio».
«Se fosse in programma una chiusura, avvierò senz’altro qualche azione di protesta», assicura il primo cittadino. Il quale ricorda l’operatività già travagliata dell’ufficio postale del capoluogo, in piazza Matteotti a Vergiate «carente di personale» per il quale sono già arrivate in Comune le segnalazioni di cittadini. Se gli utenti delle frazioni dovessero confluire tutti a Vergiate, sarebbe il caos.