Solo in canoa sull’oceano Da Leggiuno fino ai Caraibi

Al via l’avventura di Matteo Perucchini attraverso l’Atlantico: «Yoga e meditazione, questi sono i miei allenamenti per l’impresa»

– Un’impresa estrema sia sportiva che sociale, che porterà l’atleta leggiunese , a tentare di attraversare in solitaria l’oceano Atlantico a remi, a bordo di una speciale canoa, vogando per 18 ore al giorno, per tre mesi consecutivi, per coprire la distanza che separa San Sebastian de la Gomera nelle isole Canarie, da Nelson Dockyard ad Antigua nei Caraibi.

Perucchini è il primo italiano a cimentarsi in questa straordinaria avventura nell’Atlantico lunga più di tremila miglia nautiche. L’atleta di Leggiuno partirà per il suo sogno atlantico, come lui stesso lo ha ribattezzato (www.sognoatlantico.com), il prossimo 15 dicembre, ma la dura preparazione atletica e mentale è già iniziata. Nei giorni scorsi al cantiere nautico sulle rive del lago Maggiore, è arrivata la speciale imbarcazione, realizzata in Inghilterra, che accompagnerà Perucchini nella traversata dell’Atlantico, che potrà

essere seguita in tempo reale sul web. Lo scafo ha un peso a vuoto di circa 350 chilogrammi, mentre a pieno carico può raggiungere anche la tonnellata. «Uno dei momenti più emozionanti oltre a quello della partenza – racconta Matteo – è quello dell’arrivo dell’imbarcazione con la quale devo prendere confidenza». La preparazione del canoista leggiunese è già cominciata sia per allenare il corpo che la mente, attraverso sedute di yoga e meditazione, fondamentali per affrontare una navigazione solitaria che può durare anche tre mesi; anche la solitudine e l’isolamento sono due aspetti da allenare.

«Sullo scafo imbarcherò cibi liofilizzati da allungare con acqua – prosegue l’atleta – mi ciberò di alimenti dall’alto contenuto calorico per arrivare ad assumere al giorno tra le settemila e diecimila calorie». L’imbarcazione è dotata di pannelli solari che alimenteranno l’impianto di desalinizzazione dell’acqua; Matteo sarà in contatto costante con i famigliari, a partire dal padre Aldo, anche lui campione di canottaggio, e con l’organizzazione dello straordinario evento, tramite sistemi informatici. Per seguire la rotta, avrà a disposizione un gps portatile e altri strumenti nautici. Lo scafo avrà a bordo anche un telefono satellitare in caso di soccorso e per ricevere aggiornamenti sul meteo. Oltre all’impresa sportiva, c’è anche una forte motivazione sociale tra gli obiettivi di Perucchini; sul sito dell’evento, si possono già devolvere fondi, attraverso varie possibilità, a favore della ricerca sul neuroblastoma. «Voglio sfruttare la pubblicità legata a questo evento per raccogliere fondi per la ricerca che è essenziale per sconfiggere questa malattia – conclude l’atleta di Leggiuno, che ha studiato a Cardiff genetica e biotecnologie – ho sognato questa avventura per oltre dieci anni e mi auguro che questo passaggio possa motivare anche altri a seguire i propri sogni».