Una vittoria, almeno parziale, per i cittadini, i sindaci, i sindacati, i consiglieri regionali ed i parlamentari, che in questa settimane hanno protestato in ogni modo contro i tagli di Poste Italiane. L’azienda secondo quanto riferito da Regione Lombardia, ha accettato la sospensione temporanea, per qualche settimana, del piano di razionalizzazione che per la provincia di Varese prevede la chiusura di 7 sportelli e la riduzione d’orario per altri 15. Piano che sarebbe dovuto entrare in vigore il 13 aprile ma che slitta almeno di qualche settimana, il tempo di valutare alcune eccezioni.
«Abbiamo ottenuto la sospensione del piano e la sua parziale revisione – ha affermato in una nota , sottosegretario alle Riforme del Pirellone – abbiamo trovato una disponibilità nel vedere riconosciute alcune specificità; abbiamo concordato di completare congiuntamente l’analisi dei territori prima di dare definitiva attuazione al piano». Come chiesto dal consiglio regionale all’unanimità, ad inizio marzo, settimana prossima verrà convocato il tavolo regionale, con tutti i soggetti coinvolti, per discutere delle possibili modifiche.
Resta da vedere come la revisione del piano,
che sarà discusso a livello regionale e che prevede 61 chiusure e 121 razionalizzazioni, inciderà sulla situazione della provincia di Varese. «Introdurremo nel piano criteri in più – conclude Nava – come la presenza di frazioni isolate, la difficoltà a raggiungere gli sportelli per assenza di collegamenti, la mancanza di sportelli bancari e la valenza turistica delle località». Sindaci e sindacati di categoria restano comunque prudenti, pur esprimendo soddisfazione per la sospensione del piano.