– Una passione in comune per il buon cibo, una casa accogliente e tanta voglia di condividere esperienze culinarie: sono gli ingredienti del social eating che hanno ispirato una giovane coppia,e , nel creare il loro home restaurant.
Un ristorante casalingo, traducendolo alla lettera, che nel significato più ampio del termine significa aprire la propria casa ad amici ed estranei per condividere un pranzo, un aperitivo o una cena in cui l’ospite d’onore è il cibo.
Claudio e Francesca hanno iniziato proprio così: «Da novelli conviventi invitavamo a casa gli amici per cene e aperitivi – raccontano – E ci siamo trovati nel cucinare insieme, nello scegliere con cura gli ingredienti dei nostri piatti – preferendo quelli a km zero – e nel ricercare menù particolari. E gli amici erano sempre più entusiasti della nostra cucina, tanto che anche quando ci invitavano da loro ci chiedevano di cucinare».
Viaggiando molto per lavoro hanno così
scoperto che quello che loro facevano con gli amici, in alcuni paesi era un’attività con possibilità di guadagno. Non ci sono intoppi burocratici nell’aprire la propria cucina alle “cene sociali”: se si guadagna una cifra non superiore ai cinquemila euro non c’è la necessità di fare una dichiarazione (articolo 1 comma 100 della Legge Finanziaria 2008 n.244, che regola il lavoro domestico).
«Abbiamo quindi aperto il nostro blog, www.voidanoi.com, e ci siamo iscritti ad un circuito che riunisce altri home restaurant»: chi decide di provare i menù che via via proporremo censirà poi la nostra cucina e l’accoglienza che gli abbiamo riservato e noi daremo un voto ai nostri ospiti. Tutto questo a tempo libero perché entrambi hanno un lavoro e una carriera avviata.
Francesca ha 33 anni e si occupa di marketing in una società del settore dolciario.
«Se penso al cibo, non lo definirei nel mio caso solo una passione, ma il filo conduttore di azioni e scelte fatte nel tempo – si racconta nel blog – Da piccola in famiglia abbiamo passato molto tempo in cucina, a preparare la pasta, ma anche a scrivere favole. Poi crescendo l’attenzione si è spostata verso lo sport, ma non mi sono mai dimenticata di cosa volesse dire “mangiar bene”. Mi sono laureata con una tesi sul food e ho iniziato a lavorare in una società sviluppando nuovi prodotti. Cucinare è il mio modo per raccontare un viaggio fatto, un’emozione vissuta o semplicemente un momento di relax o di divertimento in compagnia».
E quando Claudio le ha confessato che una delle cose che più lo appassionava era la cucina, tra i due è scattata la scintilla.
Claudio ha 35 anni e lavora nel settore degli audiovisivi di una grande società metalmeccanica del varesotto.
«La cucina è nel mio sangue: mia nonna così come mio zio sono stati proprietari di alberghi e ristoranti e questa loro passione è sempre stata nascosta anche nel mio Dna – dice di lui – Sin da piccolo appena c’era l’occasione passavo pomeriggi interi a casa di mia nonna a preparare pasta fresca, gnocchi, biscotti e soprattutto la pizza».
Incontrandosi sono diventati una coppia: « In amore e ovviamente anche ai fornelli siamo complementari». E adesso sono pronti per aprire la loro casa a Cuasso al Monte a chiunque voglia assaggiare le loro prelibatezze, mangiare sano spendendo poco e godere della loro piacevole compagnia.