Bcc, il 2015 è l’anno della svolta. Il nostro territorio è pronto, ora serve coraggio». È positivo e ricco di fiducia il messaggio di Roberto Scazzosi, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, che insieme al suo direttore Luca Barni si trova ad affrontare la doppia sfida di una ripresa economica da intercettare e di un’autoriforma del sistema bancario da portare avanti.
Per la Bcc dev’essere l’anno della svolta. Abbiamo iniziato a spingere sull’acceleratore del credito già dall’ultimo trimestre del 2013, quando nessuno lo faceva. Per farlo allora, vuol dire che credevamo che questo territorio avesse dei “plus” da sfruttare. La rispondenza c’è stata: nel 2014 abbiamo fatto registrare un più 1% circa negli impieghi. Risicato, ma c’è il segno più. Ora, la svolta.
Sfatiamo un mito: il fatto che il quantative easing di Mario Draghi possa generare più impieghi è un automatismo che non esiste. Il vero valore aggiunto di questa manovra della Bce è il ripristino della fiducia. Dall’inizio della crisi i consumi sono calati dell’8% e gli investimenti del 25%.
Ora però ci sono tutte le condizioni, soprattutto in un’area come quella del Varesotto e dell’Altomilanese, per ripartire. Lo dicono anche le rilevazioni sul sentimento di fiducia delle imprese e delle famiglie, e lo dice persino Draghi: la fiducia è la vera moneta dell’economia reale.
Il Governo la sua parte la sta facendo. Anche all’estero se ne accorgono. A partire dal Jobs Act.