L’Expo di Calabrò è una porta sul mondo

Nuova tappa della Liuc verso l’Esposizione. Ieri in cattedra il consigliere delegato di Fondazione Pirelli. «Ci sono investimenti internazionali che proteggono le opportunità di sviluppo. La finanza non basta»

«La fabbrica è il nostro futuro. Ma senza gli investimenti esteri non andiamo da nessuna parte». Ecco perché Expo è importante, secondo Antonio Calabrò, consigliere delegato della Fondazione Pirelli e responsabile gruppo cultura di Confindustria.

Ieri era all’università Cattaneo di Castellanza, ospite del percorso “Liuc to Expo” con cui l’ateneo degli industriali varesini sta accompagnando gli studenti verso i sei mesi dell’esposizione universale di Milano. Ma all’indomani dell’operazione che ha spostato il pacchetto di controllo di Pirelli al colosso cinese ChemChina, l’attualità prende il sopravvento.

«Non sono autorizzato a parlare di Pirelli» mette le mani avanti Calabrò. Ma, senza entrare nei dettagli dell’operazione, è quello il tema del giorno, anche in relazione ad un Expo che per lo stesso Calabrò «dovrà essere innanzitutto una vetrina delle migliori energie imprenditoriali del nostro Paese, al di là del fatto che si parlerà soprattutto di alimentazione».