– Potrebbero esserci nuovi indagati nella vicenda dei fumogeni lanciati sul balcone dell’abitazione di via Labiena a Laveno Mombello. Per il momento i carabinieri hanno individuato, denunciandoli per danneggiamento, tre giovani della zona (un 22enne residente a Ispra, un 24enne residente a Leggiuno e una 24enne residente a Caravate), ma già nelle prossime ore grazie alle loro indagini il cerchio potrebbe stringersi attorno ad altri giovani.
La vicenda è nota: nella notte tra il 4 e il 5 luglio alcuni ragazzi,
avventori di un bar della via, hanno gettato un fumogeno all’interno di un balcone di una casa. Una fiammata ha interessato alcuni oggetti, ma grazie al tempestivo intervento da parte degli inquilini i danni sono stati subito limitati: nessuno si è fatto male, ma la paura è stata davvero grande. La fiammata ha scatenato grande preoccupazione tra gli abitanti.
Tutto nascerebbe dal clima di tensione che si protrae da parecchio tempo che si è acceso tra gli avventori del locale e i residenti della zona, stanchi di subire il baccano fino a tarda notte. La possibilità che il locale potesse chiudere, dopo l’ordinanza emessa dal Comune di Laveno, ha reso la situazione sempre più incandescente, tanto da toccare il picco della tensione nell’ultimo fine settimana quando un fumogeno è svolazzato fino al balcone di una delle abitazioni della zona. Da tempo era in atto uno scontro tra chi voleva divertirsi e chi intendeva legittimamente riposare.
La solidarietà degli avventori verso il locale che stava chiudendo ha prodotto un gesto del tutto inqualificabile che ha ricevuto la totale condanna anche da parte del sindaco di Laveno Mombello, e della sua amministrazione comunale. Sindaco, Giunta e maggioranza hanno diffuso una nota ufficiale molto dura che prende le distanze dal lancio del fumogeno. «In riferimento – scrivono gli amministratori lavenesi – al fatto increscioso verificatosi tra sabato 4 e domenica 5 luglio che ha messo in pericolo l’incolumità di una famiglia, a causa del lancio di un fumogeno sul balcone di una casa e ha leso il diritto della stessa a poter vivere serena all’interno della propria abitazione esprimiamo solidarietà alla famiglia oltraggiata e agli altri residenti della zona».
«Ribadiamo – conclude la nota ufficiale – la sconsideratezza del gesto, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Un gesto deprecabile e ignobile in una società civile nella quale bisognerebbe saper usare il dialogo per saper dirimere le controversie e comunque rispettare le leggi e i regolamenti».