– Sì al Pride a Varese. I commercianti di Varese si dicono favorevoli alla manifestazione a favore dei diritti gay che il comitato Varese C’è ha proposto di organizzare a giugno 2016, sull’esempio del grande evento di Milano. I tempi sono maturi anche nella Città Giardino per il riconoscimento dei diritti civili che ancora oggi, in Italia, ultimo tra i Paese occidentali, non vengono ancora tutelati dallo Stato.
Insomma, per chi si affaccia con le sue vetrine su Corso Matteotti sarebbe una gioia veder sfilare il corteo arcobaleno.
«Un gay pride a Varese? Certo che sì, perché qualcuno dovrebbe essere contrario?» è la risposta di , titolare del Flashback, celebre negozio di moda di via San Martino. «È giusto che tutti manifestino per i propri diritti – continua – vengono fatte tantissime manifestazioni a Varese, per i motivi iù disparati. Direi che questa ha molto senso. Io poi non credo che ci parteciperei, ma sarei contento se chi la vuole organizzare riuscisse a farla».
Dello stesso parere il figlio Giacomo, che gestisce il negozio con il padre. «È giusto e bello che abbiano la possibilità di organizare un Pride – dice – anche perché oggi chi non è eterosessuale non ha garantiti gli stessi diritti. Una manifestazione per rivendicarli è sacrosanta».
Favorevolissimi anche e della Libreria del Corso. «Sono assolutamente a favore – esordisce Luca – mi piace molto anche l’ironia che traspare da queste manifestazioni. Una bella festa che, in maniera vuoi leggera e divertente, riesce a puntare i riflettori su un problema reale, quello del riconoscimento dei diritti delle coppie gay che oggi non sono tutelati». E si riallaccia quindi «al ’68, quando nasceva il femminismo e si svolgevano le prima manifestazioni. Lo spirito che vedo è lo stesso».
«Speriamo la organizzino in fretta – dice Luisa – siamo nel 2015 e non è più possibile negare dei diritti a delle persone. Varese è pronta. Ed è giusto che ospiti questa manifestazione». E quindi rimarcano: «L’hanno organizzata persino in Turchia».
Apre all’iniziativa anche , titolare del 3nd. «Sono favorevole alle manifestazioni per rivendicare i diritti civili – spiega – penso ad esempio al caso del compagno di Lucio Dalla. Nonostante fossero legati, non avevano nessun riconoscimento dalle istituzioni. E quando Dalla è morto il compagno era come non fosse esistito. Quindi sono favorevolissima al riconoscimento delle unioni civili». Tuttavia, la commerciante nonostante sia favorevole alla manifestazione, non condivide alcuni «eccessi»: «Per il mio gusto personale non mi piacciono alcuni costumi e soprattutto l’eccessiva nudità. Ma non è per un pregiudizio, è un commento che farei anche vedendo una donna eterosessuale vestita, ad esempio, con dei leggins trasparenti che mettano in mostra tutto. Credo ci voglia un certo stile ed eleganza in tutto, soprattutto quando si rivendicano dei diritti». Allo stesso tempo «sono favorevole all’istituzione delle unioni civili, ma non al matrimonio egualitario».
Infine, si dice favorevole anche , titolare della Casa del Disco. «Un gay pride non dovrebbe dare fastidio a nessuno – la sua opinione – A me personalmente va benissimo che venga organizzato in centro. Ognuno è libero di manifestare per i propri diritti. L’importante è che le manifestazioni si svolgano in maniera ordinata e senza incidenti. Ma credo proprio che da questo punto di vista, per il tipo di manifestazione di cui stiamo parlando, non ci sarebbe nessun tipo di problema».