Crisi greca in atto, bolla cinese che sta per scoppiare, l’economia italiana in piena crisi. E la strategia del Governo è abbassare un po’ il costo del lavoro (Jobs Act) e fare qualche intervento dall’alto (opere pubbliche riavviate).
Questi provvedimenti costano allo Stato e non risolvono il problema. Il Paese, invece, ha una grande forza, la voglia di fare dei suoi abitanti, cosa che è stata stroncata da decine di provvedimenti inutili e cervellotici, tutti tesi a stroncare l’evasione
ma in sostanza con l’obiettivo di concentrare più potere nelle mani della classe parassita. Questi provvedimenti sono tutti da eliminare, per rimettere in moto milioni di italiani che, come formiche, hanno determinato il famoso “miracolo economico’’ del passato. E sarebbero provvedimenti che non costano.
1) Eliminare il divieto di fare pagamenti in contanti sopra i mille euro; 2) Eliminare il non trasferibile sugli assegni; 3) Per tutti i soggetti iscritti alla Camera di commercio, anche se protestati, obbligare le banche a rilasciare blocchetti di assegni per i motivi del punto due; 4) Abbassare il bollo sulle cambiali dall’1,2% allo 0,2% riportando il credito a un fatto tra privati; 5) Incentivare le banche a scontare le cambiali del punto 4, e tornare a fare il loro lavoro di supporto alla piccola economia; 6) per le nuove partite iva abolire il versamento Inps per tre anni (per i giovani è proibitivo versare 300 euro al mese da subito). La microeconomia va liberata da questi lacci. Anche perché i vincoli precedenti non hanno abbattuto l’evasione fiscale, hanno solo abolito la voglia di fare a milioni di italiani.