Il giorno dopo l’arresto del 54enne accusato di atti sessuali con minorenni, corruzione di minore, pedopornografia infantile, . L’uomo in città è estremamente noto e stimato; è stato, sino al dicembre 2014 presidente dell’associazione animalista Emi (completamente estranea alla vicenda) che gestisce le principali strutture di accoglienza per cani e gatti della provincia compreso il canile comunale di Varese. È , si diceva, che spesso è comparso su tutti i giornali della zona accanto ad amministratori e personalità per promuovere iniziative a sostegno del canile. E questa sua notorietà, questo suo carisma, questo suo godere di stima ha reso estremamente della squadra mobile della questura di Varese durate quasi un anno e coordinate dalla procura di Milano.
Le presunte vittime, cinque ragazzini in tutto di età compresa tra i 13 e i 15 anni, sono rimaste a lungo in silenzio. Sono rimaste in silenzio nella convinzione che nessuno avrebbe loro creduto davanti alla fascinazione che il cinquantaquattrenne era in grado di esercitare su chiunque. Questa stima li ha annichiliti a lungo, anche perché l’uomo questo carisma lo ha utilizzato anche sui loro stessi genitori. Poi, con estrema fatica alcuni di questi ragazzi hanno trovato il coraggio di segnalare quanto stava loro accadendo. E sono partite le indagini che hanno ricostruito lo scenario completo considerato solido dal pubblico ministero che ha chiesto un’ordinanza di custodia cautelare per l’uomo e dal giudice per le indagini preliminari che questa misura l’ha confezionata convalidando poi l’arresto e disponendo la custodia cautelare in carcere dopo l’arresto.