– La ripresa delle attività nei cantieri dell’Arcisate-Stabio è prevista per dopodomani. La notizia che un’intera valle stava aspettando è arrivata da qualche settimana accompagnata da altri particolari che dovrebbero infondere ottimismo, come la recente ratifica governativa della delibera del Cipe.
«La speranza è grande ma anche la delusione sarà grande se le cose non dovessero andare come più volte ci hanno detto in questi mesi – è il pensiero condiviso dai residenti di Induno Olona e Arcisate,
messi in ginocchi dai cantieri fermi – Abbiamo aspettato tanto. Ora, quanto è stato deciso deve avere ripercussioni anche sul territorio. Qui sono cresciuti i rovi al posto dei binari, è ora che si finisca questa ferrovia».
Un anno intenso quello vissuto dai paesi lungo la tratta. Tempo passato a chiedersi cosa stesse succedendo, a seguire i passi del tavolo romano, a osservare le macchine che piano piano si spegnevano e non lavoravano più, a scoprire che tutto era da rifare e, dopo il divorzio Salini –RFI, sperare che nuove macchine rientrassero nei cantieri.
Il tutto, sempre e comunque con protagoniste anche le amministrazioni del territorio, sindaci su tutti. Anche l’ultimo scoglio è stato recentemente superato: la ratifica della delibera sullo smaltimento terre arsenicate è arrivata di recente con l’annuncio del sottosegretario al ministero dei trasporti e infrastrutture : lo stoccaggio sarà fatto in contemporanea ai lavori nel sito individuato ad Arcisate e nell’ex Cava Femar a Viggiù. Mancava solo questo perché il contratto tra Rete Ferroviaria e Salcef, la nuova azienda specializzata in grandi opere ferroviarie, arrivasse a maturazione come ultimo tassello. L’imminente ripresa dei lavori è stata confermata anche da Rete Ferroviaria agli amministratori dei Comuni della Valceresio interessati durante l’ultimo tavolo di monitoraggio con Regione Lombardia.
Da quando si riprenderà a lavorare, saranno necessari 650 giorni per completare le opere ferroviarie ed altri 140 per le finiture, dunque che la nuova linea internazionale potrà essere messa in esercizio entro il 2017. La ferrovia ha da sempre unito le distanze, e anche questa volta persone di Comuni diversi si trovano ad avere la stessa, unica speranza. Quarantotto ore e i valceresini sapranno se ne è valsa la pena.