– Il corpo senza vita dell’uomo, , 54 anni, di origine serba, è stato ritrovato giovedì mattina all’interno di un’area di servizio lungo la statale Adriatica in località Stanghella, in provincia di Padova. Lo hanno ritrovato i gestori del distributore intorno alle 11, ma molto probabilmente era già morto da un pezzo.
Potrebbe essere stato ucciso dal caldo soffocante che in questi giorni ha fatto boccheggiare tutta Italia. L’autotrasportatore, dipendente della ditta Ricotto srl di Villafranca Piemontese in provincia di Torino, è stato stroncato nella notte tra mercoledì e giovedì da un arresto cardiocircolatorio.
Secondo una sommaria ricostruzione dell’accaduto, all’interno della cabina del mezzo pesante non c’era un condizionatore, ma solo un ventilatore che evidentemente non era sufficiente a refrigerare l’aria che circolava nell’abitacolo. La cabina si era trasformata in una vera e propria fornace che non gli ha lasciato scampo.
Secondo le prime informazioni, il camionista cassanese aveva deciso di trascorrere la notte all’interno dell’area di servizio. Ha parcheggiato il “bisonte” in modo da schiacciare un pisolino per potersi riposare prima di ripartire con il tir.
Ma nella notte qualcosa è andata storta.
Il gran caldo non gli ha dato tregua: in pochissimo tempo lo ha tramortito, togliendogli il fiato. La mattina successiva lo hanno trovato esanime. Quella che doveva essere una normale trasferta di lavoro, fatta di consegne e di chilometri di asfalto da percorrere, si è trasformata in una terribile tragedia. La mattina successiva, giovedì, i gestori dell’area di servizio, notando che sul camion non c’erano movimenti, si sono preoccupati. Hanno controllato il tir, constatando il decesso dell’autotrasportatore.
Sul posto del macabro ritrovamento sono intervenuti i mezzi di soccorso del 118 e i carabinieri di Boara Pisani. Probabilmente verrà effettuata l’autopsia per stabilire le cause del decesso, anche se dai primi riscontri pare che l’afa abbia avuto un ruolo decisivo nella tragedia nella quale è rimasto vittima l’autotrasportatore di Cassano Magnago.
Il camionista cassanese potrebbe anche aver accusato un malore già prima di fermarsi nell’area di servizio: saranno gli accertamenti investigativi a fare piena luce sulle circostanze del dramma.