Il temuto ricorso al Tar nella vicenda del nuovo asilo di Rovera è stato depositato nelle ultime ore: a questo punto i tempi per la realizzazione dell’opera si allungheranno inevitabilmente, anche se in questo momento i discorsi sulle tempistiche restano ancora in sospeso.
«Dobbiamo aspettare la prossima settimana per capire come si muoverà il Tar e se dobbiamo sospendere o meno», spiega l’assessore alle Opere pubbliche . La notizia era già nell’aria da qualche giorno, ma ora è diventata ufficiale.
Un’azienda campana, giunta terza nella graduatoria della gara d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori della scuola materna, ha depositato un ricorso al tribunale amministrativo regionale nel tentativo di rimettere in gioco la classifica finale.
La ditta, infatti, sarebbe convinta, sulla base di alcune interpretazioni della normativa, di aver vinto la gara scavalcando entrambe le concorrenti che l’hanno preceduta in graduatoria.
Il ricorso rischia concretamente, nel caso in cui il Tar dovesse dar ragione ai ricorrenti, di sovvertire le gerarchie.
/>Che sugli uffici comunali volteggiassero gli spettri di possibili ricorsi era chiaro già da quando almeno un paio di aziende si erano rivolte al Comune di Malnate chiedendo delucidazioni rispetto all’esito dell’appalto. Gli uffici comunali avevano risposto in maniera soddisfacente, almeno apparentemente, alle osservazioni sollevate, e anche l’assessore pochi giorni fa aveva espresso un cauto ottimismo, sulla scorta del lavoro effettuato in sede di verifica e di risposte alle osservazioni.
In Comune c’era fiducia rispetto alla possibilità che, nel periodo aperto a possibili ricorsi, nessuno avrebbe puntato sulle carte bollate. Ma quando c’è in ballo un lavoro da 2,5 milioni di euro, in un momento di grave crisi economica, ogni dubbio burocratico può diventare un appiglio al quale aggrapparsi con forza tentando di cambiare un futuro già scritto.
Il ricorso rende la strada, che dovrebbe portare alla realizzazione della nuova scuola materna di via Cacciatori delle Alpi, molto più insidiosa, tortuosa e complicata.
L’esponente della giunta non ha perso il suo ottimismo, ma è evidente che la prospettiva di piazzare la prima pietra in tempi brevi non sia realistica. Si doveva partire già tra fine luglio e inizio agosto: senza ricorsi, il cronoprogramma sarebbe stato rispettato. Ma il pesante intoppo burocratico cambia le carte in tavola.
È possibile partire con l’intervento nonostante il ricorso depositato in tribunale? Nelle prossime ore in Comune ne discuteranno gli avvocati, ma appare inimmaginabile posare la prima pietra in breve tempo. Se prevarranno i tempi del Tar, l’iter si allungherà in maniera incredibile.