Grandi, grandissime emozioni riempiono la domenica dedicata alla Coppa delle Nazioni ad Angera.
Ed è una giornata che fortunatamente si colora di azzurro. Gianni Moscon vince la quinta tappa della kermesse internazionale, il Trofeo Almar organizzato dalla Cycling Sport Promotion. Lo fa in maglia tricolore e soprattutto in casa, trascinando la nazionale azzurra in testa alla classifica generale della Coppa delle Nazioni.
Era tra i favoriti della vigilia, ma un numero del genere non se lo sarebbe atteso nessuno. Più di così alla tappa varesina non si poteva proprio chiedere.
La vittoria del giovane trentino classe 1994 della Zalf è una perla di rara bellezza, anzitutto perché impronosticabile a tre quarti di gara. Possiamo dire di aver ammirato, non scoperto, un campioncino, un talento vero, che ha lasciato a bocca aperta il pubblico di Angera, estasiato dal suo finale di gara.
E dire che non correva da quindici giorni. Quindi no, non credete a chi vi dice che il ciclismo italiano non produce talenti, anche se alla fine, come nel caso di Moscon, finiscono negli squadroni stranieri (sarà alla Sky dal 2016), perché di grandi squadre italiane nel Pro Tour è rimasta solo la Lampre.
La sua è stata una vittoria stupenda, giunta al culmine di una rimonta folle, impensabile, emozionante, adrenalinica.
Gianni si è mosso da solo a 50 km. dal traguardo, quando il gruppo perdeva 2’40” dai fuggitivi e la sua gara sembrava compromessa.
Lui ed il belga De Plus all’arrembaggio disperato contro i sette fuggitivi, che sembravano ormai prossimi a giocarsi tra di loro il successo. Un’azione coraggiosa, alla Cancellara, di testa e di gambe, o la va o la spacca, di quelle che hanno reso grandi tanti campioni.
Dopo l’ultimo scollinamento sullo strappo del Tainenberg, a 13 km. dal traguardo di Angera, Moscon e De Plus pagavano ancora 35 secondi: hanno dato vita ad una vera e propria cronocoppie per rientrare sui battistrada. Ai 4 dall’arrivo il ricongiungimento, con il pubblico di Angera che è esploso all’annuncio dello speaker. Moscon ha ritrovato nel gruppo davanti l’altro azzurro Lorenzo Rota, fondamentale nel rettilineo finale per lanciare la volata alla maglia tricolore.
Uno sprint di potenza, a cui non ha resistito nessuno: Moscon ha vinto con oltre una bicicletta di vantaggio e ha tagliato il traguardo a braccia alzate. Si è accontentato della piazza d’onore l’estone Raim, terzo l’olandese Hofstede.
Ad applaudire la grande vittoria di Moscon c’era anche il commissario tecnico della nazionale maggiore Davide Cassani, che si sta impegnando a fondo sulle selezioni giovanili e che ha seguito tutta la corsa in ammiraglia.
Questo exploit alla Coppa delle Nazioni altro non è che la conferma della bontà del lavoro suo e del ct dei giovani Marino Amadori.
L’impresa di Moscon assume un valore ancora maggiore se si pensa che è stata fatta con la bicicletta di scorta, dopo che la caduta del mattino, in cui il campione italiano non è stato direttamente coinvolto bensì tamponato, lo ha costretto al cambio.
La condotta di gara degli azzurrini è stata pressoché perfetta, con la coppia Rota-Troia in fuga fin dalle prime battute, in una giornata frenetica corsa a 45 di media.
Ora il prossimo, ultimo e decisivo appuntamento della Coppa delle Nazioni Under 23 sarà il Tour de l’Avenir, in Francia, prima dei Mondiali di Richmond (Usa).
1. Gianni Moscon (Ita); 2. Mihkel Raim (Est) st; 3. Lennard Hofstede (Ola) st; 4. De Plus (Bel) st; 5. Koch (Ger) st; 9. Rota (Ita) st.