Ore 17.35, nascono le nuove All Star Un pezzo di storia passa da Varese

Le mitiche scarpe di tela rinnovano il look e il 3nd di via Vittorio Veneto si guadagna l’esclusiva. Il primo paio a un ventunenne di Azzate. La titolare Yvonne Rosa: «Prodotto legato alla gente»

– Ore 17.35: le Chuck Taylor All Star II hanno il loro primo acquirente varesino. Si tratta di un ventunenne di Azzate, , che – in giro per compere in un tranquillo pomeriggio d’estate – ha capito di poter “fare” la storia. Almeno quella di un prodotto di culto che torna a far parlare di sé.
L’evoluzione delle mitiche scarpe di tela che hanno cambiato prima il mondo del basket, poi quello dei giovani in generale, dopo 98 anni ha partorito un nuovo modello diffuso da ieri in tutta Europa. Anche a Varese, dove vengono vendute da un unico negozio (sono ottanta in tutta Italia) che avrà l’esclusiva cittadina fino almeno al prossimo gennaio.

Ieri pomeriggio bastava un semplice giro in via Vittorio Veneto per capire quale fosse il punto vendita fortunato: il paradiso delle All Star – per un giorno completamente dedicato al nuovo modello – compariva magicamente al civico 12, sotto forma di un mondo dai colori blu, nero, bianco e rosso, a collo basso e a collo alto. «Se l’azienda ci ha scelti un motivo ci sarà – risponde raggiante , la titolare di 3nd World che ha ottenuto i diritti –

Diciamo che siamo sempre stati dei buoni clienti. D’altronde si tratta di un prodotto legato alla storia delle persone: quando si tratta di All Star sono i padri che consigliano ai figli».
Le Chuck Taylor II sono la sorpresa di Converse dopo un periodo caratterizzato da poche novità e un certo attendismo. A prima vista non divergono più di tanto dal modello classico, ma a un esame più attento rivelano alcuni elementi di discontinuità. «Il primo è la suola interna – spiega Yvonne – Nelle vecchie All Star non risultava comodissima, ora ci ha pensato la Nike aggiungendo un piccolo tocco per ammortizzare meglio il piede e la caviglia. Il tessuto, poi, non è più la semplice tela ma si definisce in Premium Canvas. Anche la linguetta, atavico problema di questo tipo di scarpe, ha avuto un restyling: è stato inserito una sorta di elastico che la tiene ferma. Infine, il celeberrimo logo non è più attaccato, ma in tessuto, in modo da rendere più difficile che si stacchi».

Il costo? 89 euro, qualcosa di più del modello classico. Ora si aspetta la risposta di giovani e non più tali della Città Giardino: sono 120 i modelli reperiti dalla casa madre e disponibili all’interno di 3nd World.
Chissà se la rivisitazione incontrerà i gusti di chi per decenni ha vissuto di un mito che – pur nella sua incredibile diffusione – ha sempre fatto sentire tutti un po’ naif. E chissà se – soprattutto in una città come Varese – i giovani conoscono l’origine cestistica di questa storica scarpa. Noi, mentre il negozio lentamente si riempie, pensiamo a Wilt Chamberlain e ci chiediamo: a lui sarebbero piaciute?