– Preoccupati di fronte all’escalation del comportamento del maniaco del treno. E pronti ad invitare le vittime a denunciare l’accaduto alla Polizia ferroviaria.
Così i vertici del comitato “Amici pendolari della tratta Domodossola-Arona-Milano” dopo l’ennesima denuncia di una giovane donna molestata su un treno. L’episodio è avvenuto lunedì sul treno partito alle 15.48 da Milano: alla stazione di Somma Lombardo un uomo con lo zainetto è salito sul treno e si è seduto vicino ad una 19enne.
Come aveva fatto altre volte, le ha toccato la gamba nascondendo la mano sotto lo zainetto. La differenza è che, forse approfittando del fatto che la vittima non abbia reagito subito, quando quest’ultima si è scostata l’uomo ha reagito cercando di palpeggiarle i genitali. E quando la giovane si è accorta che teneva una mano nelle mutande, verosimilmente masturbandosi, l’ha guardata e le ha detto: «lo vuoi vedere?». Circostanza che preoccupano non poco Lisa Tamaro,
uno dei rappresentanti del comitato di pendolari della linea che da Domodossola raggiunge Milano, attraversando il basso Varesotto.
«Fino all’altro giorno si era limitato ad accarezzare le gambe delle sue vittime, ora siamo di fronte ad un’escalation», l’analisi. «Non so», prosegue, «se il fatto che la 19enne importunata lunedì non abbia reagito subito gli abbia dato coraggio oppure se è direttamente lui che sta alzando la posta». In quest’ultimo caso, il messaggio sottinteso, la situazione sarebbe ancora più grave.
«Dobbiamo aspettare che succede qualcosa di più grave perché qualcuno intervenga?». Il comitato sta valutando di inviare una segnalazione a TreNord, chiedendo che venga garantita la sicurezza dei viaggiatori non soltanto nella zona dell’Expo, ma lungo tutta la linea.
Mentre l’invito rivolto alle vittime è quello di farlo presente. «Lo dicano», l’invito, «ne parlino con il capotreno, abbiano il coraggio di sporgere denuncia». Per le forze dell’ordine intervenire è difficile, «dovrebbero riuscire a coglierlo con le mani nel sacco». Ma se anche dovessero farcela ci sarebbe poco da fare. A meno che non ci siano diverse denunce riconducibili alla stessa persona. Tanto più che «una delle ragazze importunate mi ha raccontato di aver parlato con il capotreno, che le ha risposto che sanno dell’esistenza di questo soggetto». La cui “attività” è stata segnalata per la prima volta nel maggio del 2014. E che agisce sempre sui treni delle 14.48, 15.48 e 16.48: convogli sui quali le donne sole, questo l’invito, devono prestare grande attenzione.