Besano Non ce l’ha fatta Dante Bianchi, il pensionato di 76 anni che domenica pomeriggio è stato ritrovato privo di sensi sul greto di un torrente a lato di via Scerè a Besano. Nonostante la rapidità dei soccorsi e il trasferimento in elisoccorso all’ospedale comasco di Gravedona per lui non c’è stato niente da fare. E nella notte tra domenica e lunedì agli specialisti della Rianimazione non è rimasto altro da fare che costatarne il decesso.
Una morte legata presumibilmente a un malore. All’infarto, anche se sarà necessario aspettare l’esito degli accertamenti medico-legali per chiarirlo con precisione, che lo ha colpito mentre percorreva, poco prima delle 16, via Scerè, la strada sterrata immersa tra gli alberi che costeggia a mezza quota il monte Orsa. Solo allora il pensionato ha perso l’equilibro accasciandosi per il dolore: poi ha compiuto un volo di almeno una decina di metri finendo violentemente sul greto di un torrente.
Nell’impatto, però, non ha riportato ferite gravi: solo una lacerazione superficiale al cuoio capelluto. Lesione di per sé incompatibile con la morte. Per questo anche dalla Rianimazione dell’ospedale di Gravedona vedono nel malore la causa che ha determinato prima la caduta e poi il decesso del pensionato. Questo nonostante i soccorsi. Scattati quando le due femmine di cane lupo Nancy e Brina hanno iniziato ad abbaiare furiosamente dal loro giardino avvertendo la presenza dell’uomo. Il padrone di casa, una villetta proprio in via Scerè, ha così notato Bianchi privo di sensi sul fondo della scarpata e ha lanciato l’allarme.
Sul posto sono intervenuti il 118, i vigili del fuoco con il nucleo speleo-alpino-fluviale e i carabinieri di Porto Ceresio. Così il 76enne, dopo essere stato intubato, è stato trasferito a Gravedona dove però non ha superato la notte. Ricoverato privo di sensi in rianimazione non ha mai ripreso conoscenza. Sposato, padre di tre figli e nonno, Dante Bianchi era molto conosciuto a Besano. In pensione, dopo essere stato per anni dipendente del birrificio Poretti, era solito passeggiare nei boschi del paese. Nonostante la forma fisica non fosse più quella di un tempo.
«Una persona squisita – lo ricordano i vicini e il sindaco Salvatore Merlino – che ora ci mancherà molto. Adesso possiamo solo stringerci con affetto accanto ai familiari ai quali vanno le condoglianze dell’intera amministrazione comunale». Una vicinanza quella del primo cittadino che va oltre il suo ruolo istituzionale. «Dante era una persona a me cara – evidenzia – con una passione innata per Besano che dimostrava con la voglia di camminare e vivere il paese».
Alessio Pagani
f.artina
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