Qualche settimana fa ci aveva scritto dal Canada e inviato una vecchia foto di un matrimonio di suoi avi celebrato a Besozzo e risalente al 1910, appellandosi ai nostri lettori per dare un nome a quei volti appartenenti a parenti di cui nel tempo si sono perse le tracce. L’appello di , classe 1952, cittadino canadese di chiare origini italiane e besozzesi in particolare, ha ricevuto risposta da un nostro lettore di Besozzo, , il quale si è messo in contatto con il signor Michel.
«La persona con il cappello in quarta fila guardando sulla destra, sotto la piccola finestra chiusa, dovrebbe essere mio nonno , mentre la signora alla sua destra dovrebbe essere la moglie – afferma il signor Maurizio – Il viso di mio nonno è un po’ mosso, ma le foto che ho di lui sembrano confermarne l’identità». Michel è riuscti finora a dare un nome soltanto a sei delle persone ritratte nella foto, che sono in totale 40.
I cognomi sono molto comuni a Besozzo: Miglierina e Pedroni soprattutto, oltre ovviamente ad Andreoli. Maurizio e Michel si sono conosciuti di persona qualche anno fa, quando il signor Andreoli è venuto a Besozzo con i suoi genitori a trovare l’ultimo cugino, , che oggi ha 91 anni. «Ricordo bene i suoi genitori – racconta Maurizio – vennero a casa nostra perché Lino è cugino anche delle mie zie, quindi io e Michel siamo anche parenti alla lontana. Prima di andare via, andarono nel nostro giardino e raccolsero un po’ di terra da portare con loro in Canada». Segno di un legame forte con il proprio paese d’origine, che nemmeno gli anni e le migliaia di chilometri di distanza possono attuare o spezzare.
Lo stesso legame trasmesso al figlio Michel, che è già a sua volta nonno, che si è prefissato l’obiettivo di ricostruire l’albero genealogico della sua famiglia. Anche il signor Farrè è un appassionato di ricerche e sta facendo un lavoro altrettanto certosino per scoprire le origini della sua famiglia. «Sono riuscito a ricostruire l’albero fino ad inizio ’800 – racconta – Per andare oltre bisogna avere il tempo di consultare i registri della parrocchia: più si va indietro e più la ricerca diventa complicata». Non solo cognomi uguali che si sovrappongono, ma anche diversi rami che si dividono: famiglie numerose che generavano anche dieci figli ciascuna, i quali a loro volta si sposavano e mettevano al mondo tantissimi figli, tanto che è facile confondere il fratello di qualcuna con il marito, o la sorella con la moglie. Maurizio è quasi sicuro: due degli invitati ritratti nella foto del 1910 erano i suoi nonni Angela e Alessandro. «È una foto simile a quella che c’è sulla loro tomba al cimitero» conferma Maurizio. La ricerca di Michel dal Canada riparte da qui.