«In quel momento non avevo paura per me, ma pensavo al mio cane. Ero terrorizzato dal fatto che morisse. Mi ripetevo: questi me lo dilaniano. E’ stata davvero una vicenda assurda».
Per la prima volta parla, il proprietario di Horus, il bel golden retriever vittima della violentissima aggressione portata, venerdì pomeriggio da un dogo argentino e da una femmina di pitbull, nella pineta di via Zerini a Tradate. Horus, 6 anni ad agosto, sta molto meglio: anche le condizioni del proprietario, che preferisce restare anonimo, sono migliorate anche se la prognosi è di 60 giorni.
L’uomo, però, è stato dimesso dall’ospedale seppur con una fasciatura rigida alla mano. Ma le ferite psicologiche non sono facili da curare: anzi, quei drammatici minuti sono scolpiti nella mente sua, ma anche in quella di Horus. «Stavo passeggiando – racconta il tradatese – a un certo punto arriva questa persona che mi passa di fianco a piedi. Poi di colpo vedo che si ritrae e con un cenno della testa ha fatto segno all’altra
persona che gli stava di fronte, a una trentina di metri di distanza, indicando il mio cane». La sensazione forte del proprietario del golden retriever è che sia stato lanciato un chiaro comando e che i due animali di grossa taglia siano stati aizzati contro Horus. «Quello che ha lanciato il segnale – racconta – è scomparso in un attimo. Dei due individui, era quello più giovane. Aveva gli occhiali neri, i capelli corti e rasati ai lati. Poteva avere tra i 25 e i 30 anni. In un attimo il Dogo Argentino e il pitbull hanno raggiunto Horus e lo hanno aggredito. Io mi sono fiondato sul mio cane per difenderlo. Sono riuscito ad allontanare il pitbull tre volte, ma con il Dogo è stato impossibile. Ha azzannato Horus e non si staccava in nessun modo. A un certo punto gli ho rifilato un pugno sul naso. Si è rivoltato contro di me e in un attimo mi ha morso alla mano». Il cane si è salvato solo grazie allo spesso strato di pelle sotto la gola e che gli ha protetto la giugulare. Una circostanza fortunata. Decisivo è risultato, poi, l’intervento da parte di alcuni condomini di via Zerini che hanno liberato il cane e il suo padrone dalla morse terribile del dogo e del pitbull. Dal racconto della vittima prende sempre più piede l’ipotesi che qualcuno volesse aizzare i due potenti animali contro il golden retriver, quasi a testarne la forza. «Quello che mi chiedo – conclude – è come sia possibile che due cani del genere, dopo tutto quello che è successo, siano stati già liberati e tranquilli in circolazione». Sulla vicenda sta procedendo la polizia locale di Tradate.