– «Non volevo uccidere nessuno: era solo un’intimidazione». , l’uomo di Tradate, di 42 anni, accusato di tentato omicidio, dopo gli spari dell’altra notte al locale “Sentiero Goloso” di Mozzate, ha ammesso in parte le proprie responsabilità di fronte al Gip di Como,. Ha respinto, però, la pesante accusa di tentato omicidio, ribadendo, ieri durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto, che il suo intento era solo dimostrativo.
Il gip ha convalidato l’arresto, individuando evidenti elementi di colpevolezza.
«Giuseppe Pazzia – ha sottolineato l’avvocato che lo assiste, di Tradate – ha ribadito più volte che non voleva uccidere. La conferma della sua versione è che per il momento è stato trovato un solo bossolo di un proiettile esploso contro una porta del locale. Lui dice di aver esploso solo un colpo di pistola contro la porta. Se davvero avesse voluto uccidere qualcuno, avrebbe sparato contro la persona, non contro una porta. Tutto è stato fatto a scopo intimidatorio, per questo a mio avviso non ci sta l’accusa di tentato omicidio».
Pazzia ha tentato di ricostruire in quasi un’ora di interrogatorio quello che sarebbe accaduto domenica notte lungo la Varesina a Mozzate. Ma ci sono ancora molti aspetti sui quali è necessario fare piena luce. «A mio avviso – spiega l’avvocato di Tradate – una diversa ricostruzione potrebbe emergere nel momento in cui saranno sentiti i testimoni. Potrebbero dare ragione alla sua versione. Anche sui colpi di pistola esplosi andranno fatte delle verifiche. Lui dice che la vetrina non è stata sfondata dai proiettili, ma usando il calcio della pistola ed è un elemento facilmente verificabile. Qualcuno dice di aver sentito tre colpi, ma è molto probabile che vedendolo armato siano scappati e si siano nascosti senza vedere ciò che effettivamente stava avvenendo».
«Sul posto – prosegue l’avvocato – è stato trovato un solo bossolo. E’ probabile che abbia contribuito una grande quantità di alcol che hanno assunto. Il litigio è scoppiato per motivi futili, tanto che lui stesso ancora oggi non ha saputo riferire il perchè. Non c’era astio, le persone coinvolte neanche si conoscevano». «A mio avviso – dice il legale – tutto è stato deformato dalla grande quantità di alcol assunta e dal gesto sconsiderato che non ha giustificazione, ma da qui al tentato omicidio ce ne passa. Questo è quantomeno discutibile. Lui ha chiarito il suo punto di vista: ci sono diverse dichiarazioni contrastanti anche sui colpi esplosi, ma vedremo poi in dibattimento». L’arma non è stata ritrovata: «Speriamo possa essere ritrovata – conclude – oggi, più di ieri, anche lui si è reso conto della sconsideratezza del gesto, ma il tentato omicidio è esagerato».