Entrare in azienda, accendere il Pc, collegarsi al mondo con un semplice click: velocissimamente. E poi la Pubblica Amministrazione che invia e riceve nel nome della digitalizzazione e ti aiuta a saltare le code e ti semplifica la vita. Tutto online, senza spreco di tempo. Tutto e in una sola volta, finalmente cullando il sogno di un mercato unico digitale. Ci siamo, e le imprese lo sanno: Agenda Digitale è il nome che la Commissione Europea ha dato ad una delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020: è questa che fissa gli obiettivi per la crescita della UE da raggiungere sfruttando al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione della comunicazione (ICT) per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso.
Agenda Digitale non è una promessa ma un impegno: è per questo che i gap che ancora, nel campo del digitale, separano l’Italia dall’Europa devono essere coperti. Il DESI, il Digital Economy and Society Index, lo dice chiaramente: per quanto riguarda la tecnologia digitale nelle imprese, in Europa siamo al 22 esimo posto su 28 Paesi, ma sull’adozione di soluzioni e-business, la condivisione elettronica di informazioni, l’utilizzo dei social media e di Cloud arriviamo alla quinta posizione.
Raggiungiamo ancora il fondo della graduatoria nell’uso della fatturazione elettronica (penultimi) e l’e-commerce (ultimo posto come percentuale di piccole e medie imprese che vendono online e 23esimo posto per il fatturato). Nei servizi pubblici digitali l’Italia è15esima, anche se solo il 18% degli utenti internet dialoga online con la Pubblica Amministrazione. In fatto di connettività, l’Italia occupa il 27esimo posto su 28. E’ la nazione che ha la peggiore copertura delle reti di prossima generazione e la percentuale più bassa di abbonamenti alla banda larga veloce, inoltre occupiamo i gradini più bassi della graduatoria in fatto di utenti abituali a Internet (solo il 59%) con un terzo della popolazione che non lo ha mai utilizzato. La metà degli italiani non possiede le competenze digitali di base. Penultimo posto, poi, per la connettività e l’uso di Internet: 26esimo posto per la fruizione di notizie online e scarsissimi risultati nell’uso di video on demand e negli acquisti on line. Aumenta, invece, il consumo di musica, video e giochi digitali: 12esima posizione.
Considerati questi dati, come sistema da sempre attento alla competitività delle imprese non potevamo che accogliere positivamente i provvedimenti del Governo per l’adozione dell’Agenda e per dare ad essa immediata operatività. Ecco perché sono quasi 2 anni che lavoriamo al fianco delle imprese, grazie anche al Faberlab di Tradate, per accompagnarle nell’alfabetizzazione e nello sviluppo delle competenze digitali indispensabili alla loro crescita. D’altronde, siamo consapevoli del fatto che l’uso diffuso di queste azioni darà a tutti noi un incredibile impulso; uno slancio innovativo e quanto mai concreto nell’operatività di tutti i giorni.
Ecco perché non segnarsi in Agenda l’appuntamento con l’innovazione rappresenta un rischio per lo sviluppo imprenditoriale in termini di efficienza, trasparenza e anche spending review. Agenda Digitale significa, per le imprese, migliorare nella relazione con i clienti, razionalizzare i costi, ottimizzare l’organizzazione interna e le risorse umane, essere ancor più protagoniste dei programmi di sviluppo del territorio nel quale operano. E’ quindi prioritario far partire l’Agenda Digitale, a livello nazionale ma anche regionale e locale, per sostenere la crescita delle imprese e per realizzare quell’autostrada digitale sulla quale poter correre insieme agli altri Paesi europei.