Un gallaratese su cento è diversamente abile. Un dato in aumento negli ultimi anni, che richiede un impegno finanziario di circa 3 milioni di euro l’anno, più o meno il 5% dell’intero budget comunale. «È raro, però, che l’investimento umano, professionale ed economico destinato a questo settore sia percepito da chi non è direttamente coinvolto», spiega l’assessore ai Servizi sociali . Per quanto il fenomeno sia diffuso: sono 524 i cittadini gallaratesi portatori di una forma di disabilità.
«Un numero che riscontriamo in aumento», sottolinea l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra. Ma come si spiega questo incremento? «In questo numero rientrano le diagnosi di bambini con problemi relazionali o disturbi dell’apprendimento, che avvengono in età sempre più precoce». Al contempo aumenta anche la speranza di vita dei diversamenti abili: «Oggi abbiamo dei disabili che sono ospitati nelle Rsa». Ovvero le case di riposo, che accolgono anziani con più di 65 anni. Un aspetto positivo per questi soggetti,
ma anche una questione in più da affrontare per i Servizi sociali. A questo settore il bilancio di Palazzo Borghi affida ogni anno circa 3 milioni di euro, suddivisi in 2,3 milioni per le politiche sociali e 600mila euro per la pubblica istruzione. La cifra più consistente, pari a 590mila euro, riguarda il pagamento delle rette di quei soggetti che sono inseriti in una comunità. Mezzo milione di euro serve invece a garantire il funzionamento del centro diurno disabili di via Canova: struttura gestita dalla cooperativa Solidarietà e Servizi, che ad oggi ospita 17 utenti, su una capienza massima di 20. La stessa cifra copre invece l’inserimento di cittadini gallaratesi in centri diurni di altri Comuni. Una somma analoga finanzia il supporto educativo nelle scuole, dagli asili alle secondarie di primo grado. Altri servizi erogati riguardano l’assistenza diurna ai minori (220mila euro), il sostegno alle famiglie (110mila) e l’inserimento lavorativo dei disabili (90mila).
«Dal punto di vista degli utenti, le maggiori incidenze si sono registrate negli inserimenti diurni, 80 tra il centro di Gallarate e quelli di altri Comuni, e nel supporto educativo scolastico, circa un centinaio – aggiunge Silvestrini – Cifre importanti, soprattutto se lette in modo non ragionieristico, dunque tenendo conto che ad ogni unità corrisponde una persona con la sua rete di relazioni». Per favorire lo sviluppo della quale Palazzo Borghi finanzia anche nuovi servizi oltre a quelli previsti dalla legge. «Nel 2015 abbiamo investito 30mila euro nell’accompagnamento agli oratori feriali, così da supportare nuove esperienze in ambito sociale e ricreativo». E consentendo così ai bimbi disabili di vivere anche queste esperienze.