– Centinaia di islamici pakistani in marcia per la pace e per la fratellanza. Il sindaco li saluta in piazza Libertà: «L’integrazione si basa sul rispetto delle regole. E l’importanza della donna andrebbe ribadita non solo a parole, ma anche con i fatti». Ma sui social network è polemica. «Festa da vietare» per il leghista .
La marcia per la pace, organizzata dall’Associazione provinciale dei pakistani varesini (Apv), è una manifestazione ormai entrata nella tradizione della città, che celebra la nascita del profeta Maometto. Il corteo, accompagnato da un servizio d’ordine e seguito dalle forze dell’ordine, è stato molto pacifico, anche se «rumoroso», stando a qualche residente del centro, per via del volume degli altoparlanti che riportavano le preghiere. Partito dal parcheggio a fianco del Maga, ha attraversato le vie della città
prima di fare una tappa in piazza Libertà, sul sagrato della basilica di Santa Maria Assunta, per un momento di riflessione alla presenza del sindaco Edoardo Guenzani e del prevosto monsignor . I pakistani hanno pubblicamente condannato il fanatismo religioso e la violenza, ribadendo che l’Islam afferma la fratellanza e la pace e condanna ogni atto di sopraffazione e di violenza. «Il Cristianesimo celebra l’Anno Santo della Misericordia, che significa serena e civile convivenza – commenta Guenzani – Ai pakistani ho detto che l’integrazione, difficile, deve avvenire da entrambe le parti: noi italiani abbiamo difficoltà ad accettare lo straniero e dobbiamo saper accogliere, ma chiediamo rispetto totale delle regole».
Una delle particolarità che si sono notate è stata l’assenza delle donne al corteo: «In riferimento ai fatti di Colonia, pur avendo loro ribadito nei vari discorsi l’importanza della donna – sottolinea il sindaco – ho ricordato che la donna deve essere pari all’uomo nei fatti, non solo nelle parole. È questa la cosa veramente importante, al di là delle strumentalizzazioni». Sui social network non sono mancate le polemiche, da parte di alcuni gallaratesi che hanno considerato la manifestazione come «una provocazione». E Andrea Cassani, segretario di circoscrizione della Lega Nord, parla di «festa da vietare», dando appuntamento all’anno prossimo. «Chi lo dice dimostra impreparazione nell’amministrare una città – ribatte Guenzani – Le autorizzazioni non sono state date dal Comune, ma da Polizia e prefettura».