Roko Leni Ukic è stato presentato ieri a Cantù, seconda tappa del suo girovagare stagionale.
«Se sono qui è perché penso che questa sia una squadra competitiva, di ottimo talento, che con un po’ di pazienza potrà ambire a un ruolo importante in campionato. Io la voglio aiutare: la mia scelta è stata quella di trovare una formazione che potesse essere consecutiva e far un passo avanti dal punto di vista della qualità». Tra proclami quasi indispensabili in ogni conferenza stampa di presentazione che si rispetti e uno sguardo d’insieme sulla nuova realtà
sposata, il nome di Varese è ricorso più volte, indirettamente e direttamente, nei discorsi del playmaker croato: «Sono grato a lei e ai suoi tifosi perché si è trattato di una buona esperienza. Però avevo un contratto di due mesi e non sono uscito prima ma soltanto alla sua scadenza: per ragioni personali e professionali ho preferito tornare a casa, così come per le medesime motivazioni ho poi scelto di firmare per Cantù. Posso comprendere che ora i tifosi biancorossi non mi ameranno più nello stesso modo come quando giocavo per loro, ma ciò non toglie che i miei ricordi di questa esperienza rimangano immutati». Parole di circostanza? Forse, difficile aspettarsi qualcosa di diverso. Di certo c’è una frecciatina lanciata nel finale e non prevista nemmeno dai giornalisti brianzoli. Alla domanda «è una fortuna per lei che il derby di ritorno si giochi al Pianella e non a Masnago?», Ukic ha risposto: «Vero, ma c’è sempre la Fiba Cup e chissà lì come potrà finire…».