– Una boutique virtuale, con tanto di camerino per provare i capi che si vogliono acquistare, con la possibilità di ascoltare anche il parere di un esperto. Il tutto con un semplice clic sulla tastiera del computer e da febbraio anche dal proprio smartphone o tablet.
Si chiama Dressupper la nuova frontiera del commercio elettronico, che ha lo scopo di superare la distanza con il cliente seduto davanti alla tastiera, ricreando quel calore tipico della piccola boutique o l’atmosfera del negozio di abbigliamento. The Dressupper è una start up fondata a Gallarate lo scorso primo ottobre da Corinna Trebbi, romana trapiantata a Milano e poi in provincia di Varese, con l’obiettivo di dare una svolta innovativa allo shopping online, che ormai sta prendendo sempre più piede. Dopo aver lavorato sei anni in un tempio della moda italiana come Fiorucci, Corinna decide di mettersi in proprio e di fare l’imprenditrice. «Questa era un’idea che avevo in testa già da tempo – racconta la giovane startupper – volevo trovare una soluzione all’aspetto freddo del commercio online in cui credo molto; ne abbiamo analizzato i difetti ed è nata questa innovativa app».
Sono tre gli elementi che stanno alla base di The Dressupper; oltre all’aspetto commerciale, ci sono quelli del gioco e dei social network. Entriamo allora anche noi nel camerino virtuale di Gallarate, a cui si può facilmente registrarsi, andando sul sito www.thedressupper.com. Una volta effettuato il login, inizia il momento dello shopping online. I clienti a questo punto costruiscono altrettanto facilmente il proprio avatar, che somigli il più possibile a loro stessi, in modo da ricevere consigli di stile mirati e su misura. «Per il momento abbiamo soltanto un avatar maschile e uno femminile standard, ma l’obiettivo è allargare le possibilità in base ad esempio all’altezza e alla forma fisica dei clienti in modo che il modello sia il più realistico possibile» spiega Corinna.
Una volta costruito il proprio avatar, il cliente può iniziare a provare i prodotti in vendita nello showroom, proprio come se si trovasse in un camerino di un negozio. «La nostra boutique virtuale è aperta non soltanto ai clienti ma anche agli stilisti e a designer emergenti che possono mettere in vendita i loro prodotti – prosegue l’imprenditrice – Il nostro progetto digitale ha tra i suoi scopi anche quello di avvicinare il consumatore al designer,
facilitando il processo di acquisto». Finora sono una ventina, provenienti da tutta Italia e anche dalla nostra provincia, i designer che stanno collaborando con la start up gallaratese. Ma torniamo nel nostro camerino virtuale; dopo aver fatto indossare al proprio avatar un capo, il cliente può chiedere consiglio, sempre all’interno della dressing room a un good boy o a un bad guy. Il primo fornirà il proprio parere in maniera tradizionale, il secondo lo farà in modo ironico e irriverente. Il cliente può salvare il proprio avatar e condividerlo ad esempio sui social network per confrontarsi con amici e parenti. «Ovviamente, si può decidere di acquistare anche un solo capo alla volta di quelli provati – sottolinea Corinna – tutte le operazioni vengono salvate nel proprio profilo». La app è affiancata anche da un blog, dove i designer spiegano chi sono, come lavorano e quali sono i loro prodotti in vendita nello show room. «Nella nostra boutique virtuale si possono acquistare borse, gioielli e accessori – conclude – stiamo potenziando il settore abbigliamento e scarpe».