La piazza di Varese si divide sulla famiglia

Oggi alle 15 in centro Alfieri e Marantelli (Pd) si schierano per le unioni civili: «Riconoscere i diritti». Con loro i giovani Dem e il partito provinciale. Domani, sotto la Torre civica, i promotori del Family Day

– Varese si divide sulle Unioni civili e sui diritti gay. In campo, ovvero nella principale piazza della città, torneranno infatti a “fronteggiarsi”, a un giorno di distanza, chi chiede e si batte per il riconoscimento delle coppie di fatto e chi invece difende la famiglia tradizionale. Oggi pomeriggio, a partire dalle 15, in piazza Monte Grappa si svolgerà la manifestazione “Svegliati Varese”, che fa parte della mobilitazione nazionale per il ddl Cirinnà, che introduce le Unioni civili. Ad organizzarla l’associazione Insubria Lgbt, guidata da , con una grandissima adesione da parte di associazioni, partiti ed esponenti pubblici.

E a fianco dei manifestanti ci saranno anche i due big del Partito Democratico varesino: il segretario regionale e il deputato. «Finalmente con il ddl Cirinnà anche in Italia potranno essere riconosciuti diritti legittimi – spiega Marantelli – siamo il fanalino di coda in Europa, ma stiamo per riuscire a cambiare le cose. La manifestazione di Varese è un’iniziativa importante, e cercherò di essere presente». Quindi una frecciata al Family Day: «Ognuno è libero di avere le sue opinioni,

ma mi fa specie vedere tra i partecipanti al Family Day persone senza grandi titoli e coerenze per trasmettere quel valore di cui parlano, la famiglia. Bisogna evitare che l’Italia diventi una Repubblica fondata sull’ipocrisia». «Io posso dire di essere largamente soddisfatto dalla famiglia tradizionale, dal momento che sono sposato. Ma è assolutamente sbagliato chiudere gli occhi di fronte alla negazione dei diritti. La battaglia di oggi per le Unioni civili è come quella di quarant’anni fa sul divorzio. Io votai convintamente per introdurlo». Il Pd a livello cittadino non è intervenuto sulla manifestazione, mentre i Giovani Democratici vi hanno aderito. Marantelli non fa polemica, si limita a dire: «Hanno fatto bene i Giovani democratici». Adesione anche dalla segreteria provinciale del Pd: «Siamo convinti che il benessere e la felicità perseguiti dalle società libere e democratiche, passino necessariamente dalla possibilità per tutti, senza distinzioni di orientamento sessuale, razza o altro, di formare una famiglia amorevole, di promettere aiuto e rispetto finché si può alla persona che si è scelto di amare, di accudire ciò che più rappresenta il nostro futuro e il nostro sviluppo: i bambini. La felicità degli uomini e delle donne che attendono da troppo tempo di non essere più cittadini di serie B è un traguardo che ci riguarda tutti e che renderà il nostro Paese un posto migliore dove vivere». Domani, invece, sempre in piazza Monte Grappa, verrà allestito un gazebo dalle 10 alle 12 da parte del Comitato “Difendiamo i nostri figli”, dove le diverse associazioni che parteciperanno al Family Day di Roma presenteranno l’iniziativa.

«Siamo per il sostegno alla famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, per il diritto di ogni bambino ad avere un papà e una mamma e contro le unioni delle persone dello stesso sesso» spiegano, referente del Comitato, e e, dell’associazione “Rinnovamento nello Spirito Santo”, una delle sigle che ha aderito al Comitato, di cui fa parte anche l’avvocato , che ha portato avanti la battaglia nazionale contro la “teoria gender”. Al Family Day parteciperanno anche il candidato sindacoe il presidente del consiglio regionale . Quest’ultimo commenta: «Parteciperò insieme alla mia famiglia alla manifestazione e mi auguro che anche molti consiglieri lombardi siano presenti a testimoniare la contrarietà al ddl Cirinnà».