Tette o cervello? Il gioco è bello quando dura poco

Buongiorno,
sono una studentessa dell’Università degli studi dell’Insubria di Como. Ho letto il vostro articolo circa la sfida lanciata dalle studentesse universitarie.
Vorrei dire la mia opinione su questa frase: «Era esageratamente triste vedere che il dibattito più virale e discusso degli ultimi giorni fosse incentrato sull’asse tette grosse-cervello piccolo». Il problema di fondo secondo me non è stato questo, visto e considerato che sono stati postati seni di tutte le taglie tanto che qualche “uomo”

di medio basso livello, alla vista di un seno piccolo, si è permesso di scrivere “rientrale”. Io credo che la discussione non fosse sul binomio tette grosse-cervello piccolo, quanto sulla capacità di queste ragazze di capire che ci sono luoghi e luoghi per mostrare il proprio seno. In una università si studia, potevano creare un gruppo a sè sui social e mostrare quello che volevano. Se posso dire la mia, visto che queste donne emancipate sostengono che al giorno d’oggi mostrare il seno in un contesto universitario, non dovrebbe essere un problema, mi chiedo come mai non abbiano mostrato il loro viso, contenente il cervello, abbinato al seno. Visto che era semplicemente un gioco, o come definita da loro una cosa goliardica, perché nascondersi? Forse di base sono consapevoli di essere un tantino fuori binario? Comunque il gioco è bello finchè dura poco e mi auguro che sia finita qua.