Rapine, botte e marijuana a Vedano. Il capo banda ha 17 anni

Ragazzino arrestato dai carabineri: è al Beccaria. Gestiva un gruppo di coetanei specializzati in piccoli crimini

VEDANO OLONA – Baby rapinatore, picchiatore e pusher a capo di una banda di giovanissimi: arrestato dai carabinieri della stazione di Malnate al termine di una rapida quanto efficace indagine. E’ una storia da Arancia Meccanica quella che i militari hanno chiuso bloccando il capo della banda.
Il ragazzino, oggi quasi maggiorenne, è stato accompagnato nel carcere minorile Beccaria di Milano come disposto dall’ordinanza di custodia cautelare disposta dall’autorità giudiziaria. La vicenda ha inizio nel gennaio 2014 a Vedano Olona. Il ragazzino e il resto della banda (nella quale militano alcuni minorenni e qualche neo diciottenne) si infilano in un locale dove è in corso una festa di compleanno: un party per celebrare i 18 anni di una ragazza. L’obiettivo del gruppo appare chiaro: puntano a saccheggiare le borsette delle invitate prelevando soldi e cellulari.

Il borseggio, però, ad un certo punto viene notato: i bulli, vistisi scoperti, non hanno pensato nemmeno per una minuto di fuggire e hanno reagito. Ad un certo punto hanno fatto comparire anche un coltello. Ne è nato un parapiglia finito con un pestaggio che si è concluso con due degli invitati finiti in ospedale a causa delle botte dei baby picchiatori. I balordi fuggono, ma i carabinieri della stazione di Malnate, anche grazie alla collaborazione delle vittime,

riescono in poco tempo ad identificare i giovanissimi rapinatori. E a carico dei sospettati scattano le perquisizioni. A casa del baby boss i carabinieri trovano droga e una serra casalinga per la coltivazione di marijuana. Il ragazzino, che a quanto pare diversificava i propri interessi tra rapine e spaccio, nascondeva nell’abitazione di famiglia sei dosi di marijuana, tre dosi di ketamina, 550 euro in contanti, oltre a un cellulare rubato e persino un motorino, sempre rubato, sistemato in cortile.

Il cerchio dell’inchiesta a questo punto si è allargato: agli inquirenti è apparso chiaro che il ragazzino era a capo di una banda di giovanissimi impegnata in spaccio, rapine e a quanto pare anche ricettazione di merce rubata. Le prove raccolte hanno spinto l’autorità giudiziaria a firmare un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il ragazzino che risponderà così di rapina impropria in concorso, spaccio di stupefacenti in concorso e ricettazione in concorso.Al momento dell’arresto i carabinieri lo hanno trovato in possesso di 19 grammi di hashish, materiale da utilizzare per il confezionamento delle dosi e novecento euro in contanti che per gli inquirenti attestano quanto gli affari del diciassettenne fossero prosperi. Si lavora ora per individuare tutti i complici del giro d’affari e far partire le denunce anche a loro carico.