Praticamente inoperoso per tutti i 90 minuti, salvo un paio di uscite quasi al limite dell’area in cui si fa trovare pronto. Impossibile da giudicare.
Pulito in copertura, soprattutto nel primo tempo, nella ripresa spinge molto sulla fascia destra, andando spesso anche al cross.
Anche lui giudizioso nella retroguardia di Spilli.
Si distingue con un paio di interventi a liberare l’area degni di nota.
Quarantacinque minuti senza sbavature, a proteggere al centro come richiesto dal mister.
E’ il leader vocale della difesa e merita mezzo punto in più di altri compagni di reparto proprio per la sua capacità di comandarli senza farli mai tremare. In area spazza tutto quello che c’è da spazzare.
Piace nel primo tempo, perché è generoso nel proporsi sulla corsia laterale pur venendo cercato dal solo Di Caro.
E’ la personificazione della qualità nel cerchio di centrocampo, arte dispensata con belle (ma isolate) triangolazioni.
Come centro boa dell’attacco rossoblù prende tante di quelle botteche sono difficili quasi da contare.’.
C’è il suo zampino nelle due occasioni migliori della partita: bella la girata personale nel primo tempo, intelligente il cross per Urso nel secondo.
Macchia una partita non malaccio con l’espulsione nel finale, giusta e potenzialmente pericolosa.
Il migliore in campo, perché con la sua rapidità cambia la qualità dell’attacco delle Fenici. È un miracolo del portiere avversario a negargli la gioia del gol al 57’, poi fa ammattire il suo marcatore nel finale.
Esordisce con la maglia della Varesina dal primo minuto del secondo tempo, non facendo mai calare la precisione.
Sostituisce capitan Di Caro nelle ultime battute, contribuendo a consolidare il muro di una Varesina rimasta in 10. .