– La merceria Brumana riapre i battenti. Lo annuncia da qualche giorno un grande cartello rosa, sopra l’insegna dello storico negozio di via Morosini, che dopo uno “stop” di alcuni mesi è pronto a rialzare la serranda. Venerdì si apriranno le porte dell’esercizio che per quasi 90 ha servito sarte, appassionati di uncinetto, punto croce e patchwork con migliaia aghi, fili, bottoni, toppe, passamanerie e fettucce. L’inaugurazione ufficiale, invece, è già in calendario per mercoledì
20 aprile. Due piani dedicati al mondo del cucito in tutte le sue declinazioni, ma anche alle ultime tendenze nel campo, con uno spazio da destinare, oltre che alla vendita al dettaglio, a corsi specifici.A portare avanti l’attività, tra tradizione e innovazione, non sarà un discendente di Franco, che continua a dare il nome al negozio, ma un “vicino di casa” , ovvero il titolare dello store Tezenis, franchising che sorge a poche decine di metri dalla merceria.«Io arrivo dal mondo dell’abbigliamento giovane, in particolare dall’intimo. Ho sempre avuto voglia di fare altro e ora mi butto in questa nuova esperienza» spiega Manolo, sempre mosso dal desiderio di mettersi alla prova.Nel negozio all’angolo di via Morosini e piazza XX Settembre «ci sarà sempre mia moglie che oltre a questo negozio, ne gestisce un altro, sempre Tezenis, in un centro commerciale in provincia di Bergamo». È un segnale positivo in una via dalla forte vocazione commerciale che accoglie chi arriva in città dalle stazioni, ma anche chi si dedica allo shopping in centro.«Ho iniziato a pensare a questo progetto a novembre 2015» spiega Marsilio. «Avevo diverse idee in mente, tra le quali quella di aprire un’enoteca, visto che sono quasi sommelier. Poi confrontandomi con il signor Brumana, proprietario delle mura, e ho deciso di provare a tornare alla merceria».
Un’attività nata nel 1927, quando Varese diventava provincia, e passata per tre generazioni della numerosa famiglia che, originaria di Costa Valle Imagna nel bergamasco, opera nel settore dai primi del Novecento. «Ho visto un po’ di numeri, verificato come andava l’esercizio, pro e contro, e alla fine ho scelto di portare avanti quella che per Varese stata una garanzia per decenni».Una scommessa che deve, gioco forza, stare al passo con i tempi che cambiano, ma che guardata, con occhi nuovi, può puntare a un mercato in evoluzione.
Dietro il bancone gli affezionati del negozio troveranno una garanzia, nel segno della continuità. «Rimarranno due volti conosciuti da chi lo frequentava: Elena ed Erica, che ci lavoravano da 26 e 12 anni. Saranno loro, in buona misura, a portare avanti l’attività con una presenza costante e ricca di esperienza per i clienti con suggerimenti e consigli».
Anche per loro è una seconda occasione, dopo la chiusura del 31 dicembre scorso.
Le ultime settimane sono state all’insegna di lavori e preparativi nello stabile. «Abbiamo dato una rinfrescata e una schiarita al locale che è stato ammodernato. Rimarrà la merceria ma puntiamo ad attirare una nuova clientela con merce di tendenza anche per le ragazze più giovani. E il pensiero va al primo appuntamento che «sarà quello con la festa della mamma».