– A Taino i commercianti sono infuriati a causa dei rincari della tassa rifiuti. Percentuali d’incremento della Tari pari al 400% rischiano di mettere in ginocchio la categoria. Martedì sera un nutrito gruppo d’esercenti si è riunito per parlarne. «Il sindaco avrebbe dovuto convocarci e discutere con noi dei rincari» dicono in coro. Il gruppo è compatto: in prima linea ci sono i titolari di bar e pizzerie, i più colpiti, con importi da pagare fino a 3.700 euro annui. Ma anche parrucchieri, negozianti e titolari di altre attività, pur pagando aliquote più basse, sono solidali.
«Il meccanismo di pagamento introdotto quest’anno ci penalizza soprattutto perché ci troviamo a dover gestire una situazione non preventivata. Il 10 aprile abbiamo ricevuto la comunicazione e la prima rata scade il 30 aprile. Questo incremento di spesa non è sostenibile, a fronte d’un fatturato non aumentabile».
Il gruppo contesta la decisione politica della Giunta. La tariffa infatti si compone d’una quota fissa e una variabile. La prima determinata dai costi di servizio, la seconda rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, alle modalità del servizio fornito e all’entità dei costi di gestione, per garantire la copertura integrale dei costi di investimento, esercizio, smaltimento. La Tari si differenzia per utenze domestiche (calcolata in base a superficie dell’immobile e numero occupanti) e non domestiche (normata in funzione delle statistiche nazionali di produzione di rifiuti per tipologia d’attività e calcolata sulla superficie). Dalla tabella pubblicata sul sito si evince che i maggiori coefficienti sono stati applicati ai bar (11,66 fra quota fissa e variabile) e a ristoranti/pizzerie (14,43), seguiti da negozi di alimentari (4,88). Tutte le altre categorie si attestano fra 3 e 0,98.
«Perché l’aumento solo per alcuni? Perché non ripartire i costi del servizio più equamente? L’amministrazione dice di voler rilanciare il paese: noi offriamo anche un servizio sociale e siamo realtà consolidate. Perché fare bandi per nuove attività quando si penalizzano quelle esistenti?». Il gruppo chiede un incontro col sindaco per capire se ci sono margini di manovra o possibilità di dilazionare i pagamenti.
«Il percorso che l’amministrazione ha fatto per l’applicazione della Tari ha rispettato le modalità di trasparenza e i principi di equità nell’applicazione delle tariffe. Il principio è: chi inquina paga» spiega il sindaco . «È stato approvato dal consiglio comunale un regolamento per la concessione di dilazioni/rateizzazioni di pagamento per debiti di natura tributaria e regole per agevolazioni e riduzioni della Tari. È stata inoltre indetta una serata pubblica poco partecipata. Il principio di equità, scelta tecnico/politica è stato garantito applicando la media delle tariffe proposte dalla normativa».