Altra sconfitta casalinga per la Varesina, la seconda consecutiva tra le mura amiche dopo quella con il Sondrio e la terza complessiva.
Al Comunale di Venegono Superiore passa con merito il Pontisola dell’ex Varese Ferreira Pinto con il risultato di 0-2. Un gol per tempo per i bergamaschi, che mettono così i sigilli ad una partita mal giocata da parte della Varesina, che non riesce a riscattare la sconfitta, sempre per 2-0, della sfida di andata. Il Pontisola ha un passo diverso ed arriva sempre per primo sui palloni, trovando il vantaggio proprio sul calare della prima frazione grazie a Pedrocchi, abile a raccogliere una ribattuta e a battere Sperduti. La consueta reazione della Varesina non arriva, nonostante si giochi in casa, ed i bergamaschi ne approfittano: a nove dalla fine l’autorete di Claudio Miale chiude la pratica per gli ospiti. Negli ultimi istanti del match, durante il recupero, un eccessivo nervosismo porta all’espulsione diretta di Gabrielli.
Rimandata dunque la salvezza aritmetica per la Varesina, che domenica sarà impegnata a Sesto San Giovanni con la Pro Sesto. Molto, molto deluso mister Marco Spilli: «Questa partita non è andata come speravo, avevo paura che avessimo staccato la spina e qualche giocatore me ne ha dato la piena conferma. Ci salveremo per disgrazie altrui, invece mi sarebbe piaciuto che la mia squadra se la andasse a prendere sul campo in partite come questa, anche se dobbiamo fare ancora un solo punto per essere tranquilli.
In campo si sono viste due squadre diverse: una, il Pontisola, che aveva un obiettivo ben preciso, ossia i playoff; l’altra, la Varesina, con la pancia piena. La differenza l’hanno fatta tanti dettagli, a partire dall’aggressività e dal recupero delle seconde palle, molto più che situazioni di calcio giocato. È stata una partita brutta, loro avevano la giusta voglia di vincere, di pressare, di correre». Spilli è un fiume in piena: «Avevo allertato in settimana i miei ragazzi chiedendo loro di restare concentrati, ma alcuni di loro hanno staccato la spina e da questo punto di vista sono molto deluso. L’aspetto caratteriale di alcuni giocatori mi ha lasciato l‘amaro in bocca. Questa non è la squadra dell’anno scorso o di due anni fa, che non avrebbe mollato un centimetro fino alla fine. Ma forse non sono stato abbastanza bravo io a far passare questo concetto ai ragazzi».