– «Come si può creare una rete museale varesina senza Villa Panza?». Il candidato sindaco della Lega Civica ha messo ieri nel mirino della sua campagna elettorale la cultura, focalizzandosi sulla celebre e splendida dimora di Biumo Superiore e da lì partendo per introdurre altri temi, tra cui l’urbanistica.
Succede che il 31 marzo scorso è stata presentata la nuova rete di musei della Città Giardino, nell’ambito di un progetto finanziato da Regione Lombardia e dal Comune di Varese: si tratta di una serie di guide che si sono proposte lo scopo di unire in un unico percorso il museo Lodovico Pogliaghi, il museo Baroffio e del santuario del Sacro Monte, i musei civici di Villa Mirabello, il museo del Castello di Masnago e il museo etnografico dei fratelli Castiglioni.
Tante bellezze collegate tra le quali non è difficile, tuttavia, notare la mancanza della villa settecentesca, sede di una delle collezioni di arte contemporanea più importanti al mondo.
«Possibile una scelta del genere? – ha incalzato ieri Malerba – Parliamo di una perla di livello mondiale, forse il più importante gioiello artistico che abbiamo a Varese. Nessuno deve mai dimenticare l’elogio fatto dal regista, produttore e sceneggiatore cinematografico americano , che la definì “uno dei cuori della cultura europea,
ponte tra l’Europa e l’America nella sua piena espressione”».
A Malerba è stato chiesto come si spiegasse la non inclusione nella rete museale dell’antica dimora del conte Panza, oggi bene del Fondo Ambientale Italiano: «Non penso sia una svista casuale – ha risposto il candidato della Lega Civica – Ho buone ragioni per credere che il Fai non sia nemmeno stato contattato per entrare nella stessa: il dialogo tra questa importante istituzione e l’amministrazione pubblica è difficile, complicato e poco snello. E non per responsabilità del primo interlocutore».
«Ciò che emerge da questa questione – ha continuato Malerba – è soprattutto la scarsa progettualità e la poca profonda visione di chi si occupa di cultura nel Comune di Varese. Noi vogliamo cambiare, guardare al lungo periodo, senza fare interventi spot. Villa Panza sarà messa al centro, sarà il fulcro di un rilancio culturale complessivo e di ampio respiro, che la vedrà come volano internazionale per la città di Varese».
Secondo la Lega Civica la ricetta per accrescere l’attrattività culturale cittadina è quella di concentrarsi su poche cose ma in modo convinto: «Pensiamo all’esempio dell’Umbria Jazz Festival. Quando è nato non possedeva l’appeal attuale, mentre oggi è diventato un appuntamento seguito da quattro milioni di persone. Dobbiamo scegliere un progetto e diventare i migliori del mondo su quello».
Nell’incontro andato in scena ieri, però, si è parlato anche di urbanistica: «La zona di Biumo Superiore è troppo complicata da raggiungere – ha attaccato il presidente del Rugby Varese – E vive di una pesante mancanza di spazi e di parcheggi. Il comparto va ripensato».
Come? «Si deve attingere a risorse conoscitive già presenti negli archivi della facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, favorendo tesi e borse di studio finalizzate alla sua riprogettazione.
L’area non andrà mai snaturata e per risolvere il problema dell’accessibilità si dovrà in primis agire sul trasporto pubblico, potenziando quello che raggiunge Biumo superiore. L’importante è che ogni intervento in campo urbanistico riesca a fornire al complesso di Villa Panza tutta la visibilità che questa parte di città si merita».