«Scusa un secondo, sta per uscire Florenzi…». La telefonata con si interrompe per un attimo. Colpa nostra: lo abbiamo chiamato qualche minuto dopo la fine di Roma-Napoli, proprio mentre il gallaratese pluricampione mondiale di sci nautico – grande tifoso romanista – si trovava fuori dallo stadio Olimpico, a pochi passi dai suoi idoli giallorossi.
Ma la partita della Magica non è stato il piatto forte della “tre giorni” romana di Cassioli. Ieri mattina Daniele, non vedente dalla nascita, è stato ospite di Giancarlo Magalli a “I Fatti vostri”, la popolare trasmissione di Rai Due: «Mi hanno contattato loro, dopo aver letto un articolo che parlava di me – racconta Cassioli – È stata un’esperienza piacevole. È incredibile notare quanta gente sia impegnata dietro le quinte di una trasmissione. Con loro sono riuscito subito a instaurare un bel rapporto».
Davanti al pubblico de “I Fatti Vostri”, Cassioli ha parlato soprattutto dei suoi strabilianti successi sportivi: «Una bella vetrina per lo sport dei disabili, per discutere di cecità e anche del nostro territorio – racconta Daniele – Occasioni come queste vanno accolte con gioia, sperando che ne capitino altre». Nessun cenno alla brutta vicenda di domenica 17 aprile, quando Cassioli non ha potuto votare al referendum perché non era accompagnato dalla madre: «Non voglio più sprecare energie per parlare di questa cosa. Mi auguro solo che chi di dovere si faccia due domande. E si dia anche le risposte». Non di solo sci nautico però si è discusso da Magalli: «Ho parlato anche della mia professione di fisioterapista e della mia collaborazione con La Provincia di Varese, che ho salutato in diretta. Certo, mi sarebbe piaciuto soffermarmi su altri aspetti della mia vita e della mia attività, ma non mi lamento: sono contento di aver fatto passare un po’ di messaggi che mi stavano a cuore».
Il soggiorno romano di Cassioli (che seppur gallaratese di adozione, è nato 29 anni fa nella capitale) è proseguito con la presenza all’Olimpico per Roma-Napoli: «E anche lì è stato bello, perché allo stadio si è parlato di Special Olympics, il programma internazionale di allenamenti e competizioni sportive per ragazzi con disabilità intellettiva». C’è solo una nota stonata: «Avrei voluto incontrare i giocatori della Roma, ma la società non me l’ha permesso: sarà per un’altra volta…». Altre gemme preziose della trasferta all’ombra del Colosseo: «Ho incontrato Leonardo, un bambino non vedente di sette anni, i cui genitori mi hanno contattato sui social. Ho conosciuto una donna, figlia di due persone non vedenti. E un gruppo di bimbi piccoli si è entusiasmato guardando il nostro video. Sono momenti che alimentano la convinzione che queste siano giornate speciali, che vanno protette e trattate con cura». Belle e preziose come un fiore fragile.