Quando la Pro Patria chiama, Carmelo Dato risponde. «Perché nove anni con quella maglia addosso non si dimenticano: Busto sarà sempre casa mia». Invitato dall’associazione “100 anni di Pro” alla seconda Notte Biancoblù, andata in scena con successo sabato sera allo “Speroni”, Melo ha accettato con lo stesso entusiasmo e generosità con cui interpretava le partite (“Corri Melo, corri!” sembra di sentire ancora risuonare l’incitamento dai popolari).
Quest’anno Dato – che nel frattempo ha iniziato la carriera di allenatore – ha condotto il Brugherio alla salvezza in Eccellenza («Abbiamo fatto un mezzo miracolo»), ma il suo desiderio neanche troppo nascosto è quello di tornare alla Pro Patria: nelle vesti di tecnico. «Prima o poi succederà – promette Dato – A Busto avrei voluto chiudere la mia carriera da calciatore. Non è stato possibile per vari motivi, ma il mio sogno resta quello di tornare allo “Speroni”,
stavolta come allenatore. Non è un mistero che questo sia il mio obiettivo, e non l’ho nascosto neanche sabato sera a Salvatore Asmini durante la cena coi tifosi. Se un giorno dovessero pensare a me, io per la Pro Patria ci sarò sempre». Chissà che il desiderio di Melo Dato – classe 1974 – non si possa avverare in un futuro magari neanche troppo lontano. Per ora il nome più caldo per la panchina biancoblù resta quello di Salvatore Iacolino (ex tecnico, tra le altre, di Cuneo, Biellese e Alessandria) che qualche settimana fa era stato vicinissimo al Varese prima della conferma di Melosi. «Sono convinto che alla Pro Patria non servano nomi altisonanti, ma persone che vogliano bene a questa società e conoscano l’ambiente» è il pensiero di Dato. Che sabato sera è stato accolto con il consueto affetto dai tifosi biancoblù: «Il legame con loro non si spezzerà mai – assicura Dato – Se tuttora sono amato dalla piazza bustocca è perché ho sempre dato l’anima per quei colori. E se c’è una cosa che il pubblico di Busto chiede ai giocatori della Pro Patria, è che escano dal campo con la maglia zuppa di sudore. Io questo l’ho sempre fatto. E poi nove anni insieme non si dimenticano». Sabato sera Dato ha anche potuto conoscere la nuova dirigenza, dalla presidentessa Patrizia Testa al direttore generale Salvatore Asmini, al direttore sportivo Sandro Turotti: «Mi sembrano tutti molto coinvolti dal progetto e dai colori che rappresentano. La speranza è che, dopo tante sofferenze, i tifosi della Pro possano ricominciare a togliersi delle soddisfazioni. Ora le premesse mi sembrano esserci». In ogni caso mister Dato non rimarrà al Brugherio: «Ci sono alcuni contatti abbastanza avviati con un paio di società, staremo a vedere – fa sapere – Certo che il giorno in cui dovesse chiamare la Pro Patria, avrebbe la precedenza su tutti…».