«Ho sentito anch’io questa voce. Che dire, finora nessuno mi ha contattato. Ma una cosa è certa: alla Pro Patria andrei molto volentieri».
Salvatore Iacolino è considerato uno dei principali candidati alla panchina della Pro Patria. Non l’unico (la società sta vagliando anche altri profili) ma certamente uno dei nomi al momento più caldi. E allora siamo andati a sentire cosa ne pensa il diretto interessato, che dalla sua abitazione torinese nega che ci sia in corso una trattativa con la società biancoblù, ma ammette di essere affascinato dall’ipotesi di allenare la Pro Patria.
«Mi piacerebbe molto – dice senza esitazioni il 65enne ex tecnico del Cuneo – Quella di Busto è una piazza che mi attrae: per la storia, il pubblico, la città. Alla Pro Patria non direi di no».
I tigrotti dovrebbero disputare il prossimo campionato di Serie D, anche se la presidentessa Patrizia Testa farà tutto il possibile per ottenere la riammissione in Lega Pro (servirebbe un altro miracolo dell’avvocato Cesare Di Cintio): «Ma io non ne faccio una questione di categoria – puntualizza l’allenatore di origine agrigentina (ma ormai piemontese d’adozione) – accetterei tranquillamente anche la Serie D, categoria che peraltro conosco bene. L’importante è che alla base esista un progetto serio, e penso proprio che con questa società si possa stare tranquilli: so che, dovessero disputare la Serie D, proverebbero a risalire immediatamente».
Qualche settimana fa, Iacolino è stato vicinissimo all’accordo col Varese. Ipotesi saltata dopo il riassetto societario in casa biancorossa, che ha portato alla conferma in panchina di Giuliano Melosi, alla promozione di Alessandro Merlin nel ruolo di direttore sportivo e alla scelta di Giorgio Scapini di accettare il corteggiamento della Pro Patria. Qualche giorno fa Iacolino avrebbe anche rifiutato anche una proposta pervenuta dalla Folgore Caratese il cui presidente è il giornalista Michele Criscitiello (che ha poi optato per affidare la guida della squadra brianzola all’ex tigrotto Alessio Pala).
«La Pro Patria è calcio, è storia – osserva Iacolino – Quando entri allo “Speroni” respiri un’atmosfera di calcio vero, e anche se fai la Serie D sai di essere in una società importante, con una lunga storia alle spalle. Nella scorsa stagione sono venuto a Busto col Cuneo (i piemontesi vinsero 3-0 ndr): il pubblico era poco numeroso ma passionale, si faceva sentire eccome. E questo a me piace molto».
Insomma, se davvero la dirigenza biancoblù volesse puntare sull’esperto tecnico ex Primavera della Juve, la strada parrebbe a questo punto sostanzialmente spianata.
«Conosco bene anche il direttore sportivo Sandro Turotti, fin dai tempi in cui giocavo nella Biellese – conclude il tecnico – Ciò che posso dire è che, oltre a essere un dirigente molto capace, è anche un’ottima persona».