Non c’è solo il tradizionale credito bancario a disposizione delle imprese per finanziare i loro percorsi di crescita. Oggi la finanza d’impresa prova ad andare oltre, trovando nuove strade per accedere a fonti di finanziamento.
Ieri, nella sede gallaratese dell’Unione Industriali varesina, nel corso del quarto appuntamento del ciclo “Approfondimenti di finanza – Scuola d’impresa” di Univa, Openjobmetis ed Eolo hanno raccontato alle imprese, attraverso la loro esperienza, come cogliere le opportunità offerte da Borsa Italiana.
È opinione diffusa pensare che lo sbarco in borsa sia destinato solo alle grandi imprese: non è però così. Il fatto di essere una piccola e media impresa non preclude un’innovazione della finanza o un tentativo di sbarco sul mercato dei capitali: «Esistono
mercati equity studiati proprio per le Pmi – ha spiegato ieri Barbara Lunghi, Head of Small & Mid Caps Italy di Borsa Italiana SpA – come ad esempio Aim Italia, mercato con requisiti calibrati sulle esigenze di questo tipo di imprese. Aim Italia è stato concepito come mercato dedicato alle Pmi con un approccio regolamentare equilibrato tra le esigenze delle imprese e degli investitori». Uno strumento che sembra essere sempre più utilizzato dalle imprese per finanziare progetti di sviluppo in diversi settori.
Il numero di aziende italiane quotate all’Aim sono infatti in crescita: passate dalle 5 del 2009, alle attuali 76. Fra i primi sul nostro territorio a fare questa scelta è stata l’agenzia di lavoro Openjobmetis: «Abbiamo deciso di intraprendere il percorso di quotazione sul segmento Star, sicuramente il più difficile – spiega Rosario Rasizza, amministratore delegato della società – perché le dimensioni ormai raggiunte dall’azienda ci permettevano questo salto di qualità. Un mercato molto liquido e molto interessante sia per la presenza di investitori italiani, ma soprattutto stranieri».
Un’opportunità è rappresentata anche dal Percorso Elite di Borsa Italiana: «Elite – spiega Lunghi – è un ponte per il mercato dei capitali e supporta le aziende nell’accesso alle fonti di finanziamento». Un percorso, dunque, per avvicinarsi allo sbarco a Piazza Affari: «Siamo entrati in Elite nel 2014 – ha spiegato Luca Spada, Presidente di Eolo – in un momento molto delicato per l’azienda in forte crescita, ma che aveva bisogno di un cambio culturale: da azienda dove ero io a seguire tutto in prima persona, a un’impresa più manageriale più proiettata verso il futuro e capace di acquisire capitali esterni. Ed Elite con i suoi percorsi di formazione ci ha permesso di dotarci degli skill che ci mancavano».